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Gli amici di Forza Nuova che vorrebbero marciare su Roma

Continuano le sceneggiate di Forza Nuova per la manifestazione del 28 ottobre a Roma, la chiamano marcia dei Patrioti

di Gioele Dax

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Continuano le sceneggiate di Forza Nuova per la manifestazione del 28 ottobre a Roma, in coincidenza dell’anniversario della marcia su Roma del dittatore fascista Mussolini, denominata marcia dei Patrioti.

Al diniego del questore di Roma per questo temerario happening, molti attivisti di FN nei loro blog rispondevano di volerla fare lo stesso a suon di me ne frego, spacchiamo tutto, facciamogliela vedere noi ecc. Poi ieri 19.10 si sono presentati degli emissari di FN in questura a Roma, evidentemente tra i richiedenti l’iniziale manifestazione del 28.10, comunicando nuove possibili modalità di svolgimento e di data dell’iniziativa, che sono oggetto di valutazioni da parte della questura stessa. Fiore, giocando sul ruolo di leader di FN, che non si è recato in Questura a parlare con “le guardie”, ha affermato invece che “non e’ ancora stata sciolta la riserva sul 28 ottobre”. Comunque stamattina Fiore ha detto “Ho consegnato al segretario del Ministro Minniti l’appello firmato dal Generale Bertolini, dall’onorevole Ignazio La Russa e altri in cui chiediamo di revocare il diniego per la manifestazione del 28. Ci aspettiamo entro al mattinata di domani una risposta coscienziosa e intelligente”.

Dunque Fiore smentisce i suoi emissari in questura, in realtà ben titolati eccome a disdire per FN la data del 28 ottobre, in quanto esisterebbe questo famoso appello che metterebbe a quanto pare in imbarazzo il ministro Minniti nei dinieghi di polizia nell’interdire la data del 28 ottobre. Perbacco… chi sono questi grandi nomi che hanno aderito all’appello: premi Nobel, intellettuali di peso, difensori mondiali della libertà di pensiero e di manifestazione? Niente di tutto questo, che sarebbe solo espressione di culturame non virile e di giudaismo.

Comunque questi sono i primi firmatari dell’appello: Gen. Marco Bertolini, Ignazio La Russa, Prof. Piero Vassallo, Prof. Paolo Possenti, Avv. Enrico Sanseverino, Avv. Baldassare Lauria, Avv. Agostino D’Antuoni, Avv. Federico Donegatti, C.Ammiraglio Salvatore Cabras, Dott. Mario Donnini.

Carneadi? Chi sono costoro? Direbbe così don Abbondio.

Su la Russa ieri il profilo del Comitato Lombardo Antifascista.

E gli altri chi sono? I più sono avvocati non molto noti in Italia se non come simpatizzanti di estrema destra. Piero Vassallo è un esponente della destra cattolica genovese di una qualche notorietà ai tempi del cardinale reazionario Siri, già docente di teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, un istituto completamente nelle mani del clero del Nord Italia. Donegatti è un avvocato di Rovigo, noto per le sue mise muscolari in magliette delle FFAA italiane, già candidato a sindaco di Rovigo per FN e Fiamma Tricolore; Donnini è solito scrivere comunicazioni ai ragazzi di FN: insomma delle firme interne a FN.

Ma ci sta un elemento pesante tra le firme: il Generale Marco Bertolini. Costui è stato un importantissimo alto ufficiale delle FFAA italiane fino a pochi mesi fa e ora, in congedo, presiede l’ANPDI, associazione nazionale paracadutisti d’Italia.

Bertolini, generale di corpo d’armata, dal febbraio 2012 fino al luglio 2016 era a capo del Comando di vertice interforze, COI, che è un organismo interforze delle FFAA che esercita la pianificazione, la coordinazione e la direzione delle Operazioni militari, sulle esercitazioni interforze e multinazionali e tutte le attività ad esse collegate.

Nel suo discorso di commiato Bertolini diceva testualmente “Voglio esprimere tutta la mia sincera ammirazione ai giovani che hanno scelto la nostra impegnativa strada perché so  che a loro toccheranno prove che a quelli della mia generazione sono state risparmiate.. quella nostra società molto ben rappresentata ai piani alti parrebbe riservare solo agli sbriciolatori di madonnine, indignidados anti tutto, ai non violenti pestatori di poliziotti e ai mai sazi inventori di nuovi diritti…L’Italia alla quale volevo dedicare i miei entusiasmi all’ingresso in Accademia 44 anni fa era ormai diventata moderna, democratica, non violenta, moderata e solidale (e ora è anche vegana).”

Quindi i nemici di Bertolini, fra gli altri, sono la democrazia, la solidarietà, la modernità, cioè una linea a testa bassa contro i principi enunciati dalla Rivoluzione Francese, Egalité, liberté et fraternité, fondamento dei paesi moderni da sostituire presumibilmente con odio dei diritti, classismo, cameratismo e potere del più forte.

In altri discorsi Bertolini non ha mai nascosto le sue pulsioni misogine e omofobe sulla base di richiami virilistici. Allora bisogna chiedersi come costui con tali connotazioni sia potuto arrivare ai vertici delle FFAA dell’Italia, dove vige una Costituzione repubblicana antifascista. Le promozioni da colonnello in su nelle FFAA devono essere scrupolosamente controllate anche nelle note caratteristiche e nei rapporti prima del SIOS e poi del CII per verificare se esistano negli ufficiali promovendi pulsioni anticostituzionali e antidemocratiche. Inoltre dalle nomine da generale di Brigata in su esistono notoriamente ulteriori vagli al livello politico del Governo: è così evidente che i governi di centrosinistra, con all’interno per qualche anno pezzi di sinistra radicale, degli ultimi 20 anni hanno ben tollerato il Bertolini (ma quanti Bertolini esistono nei vertici delle FFAA italiane?).

Comunque dopo il congedo e il suo discorso di outing/commiato a dir poco ambiguo e inquietante, Bertolini è diventato capo dell’ANPDI, un’associazione d’Arma. Sulla pagina web del ministero della Difesa leggiamo “Le associazioni fra militari in congedo attualmente presenti in Italia, sono molteplici ed indirizzate a diverse categorie di ex militari. Esse fanno capo ai Ministeri della Difesa, dell’Interno e delle Finanze. Per quanto concerne quelle afferenti alla Difesa, si dividono fra Associazioni d’Arma, Associazioni Combattentistiche, Associazioni fra i congiunti dei Caduti, Associazioni di interesse Pubblico ed Associazioni di Categoria. A fattor comune, tutte queste Associazioni sono strutture “no profit”, a carattere apolitico per statuto e dirette da organi eletti in media ogni due-cinque anni”. Per non contare poi le convenzioni in essere e le messe a disposizione per l’ANPDI di mezzi e uomini delle FFAA. Non hanno niente da ridire su questo ingombrante capo dell’ANPDI gli attuali ministri della Difesa e dell’Interno?

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