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Je so’ pazzo: «Ci sono tanti compagni di strada da coinvolgere»

Je so’ pazzo dopo l’assemblea. Ieri sera abbiamo brindato ma oggi si ricomincia a lavorare

GRAZIE!!!
Avevamo detto: “bisogna sognare!”, e ieri il sogno è cominciato.
Anche se i media, pure quelli di sinistra, non sembrano essersene accorti, ieri è successo qualcosa di straordinario. E non solo perché un centro sociale ha dichiarato di voler partecipare alle elezioni, o perché un’assemblea chiamata 3 giorni prima ha riempito un teatro di 800 posti senza sponsor mediatici, senza “grandi nomi”, senza bisogno di truppe cammellate…
Ma per l’entusiasmo, la passione, l’emotività che ieri si sentiva nell’assemblea e che ha attraversato in questi giorni l’Italia come una scarica.
Grazie quindi a chi è venuto, a chi ha rinunciato in mezzo alle fatiche a un giorno di pausa, a chi ci ha rimesso i soldi, a chi come il Salto ha lavorato più che nei giorni normali, a chi ha rinunciato a parlare per fare spazio ad altri, a chi ha avuto la pazienza di sentire tutti gli interventi, con un rispetto mai visto.
Più di cinque ore di assemblea, tanti gli interventi, circa 40, di vertenze lavorative, lotte territoriali, associazioni e comitati, realtà politiche, singoli cittadini. Tantissimi i giovani e le donne che hanno preso parola sul palco, come mai se ne vedono in eventi simili. Tutti animati dagli stessi problemi, dalle stesse paure, ma anche dalla stessa voglia di fare, di costruire una lista popolare che riesca a intercettare il bisogno di riscossa che cova nel nostro paese.
Oltre cinquecento persone in media collegate da tutta Italia per seguire la diretta, decine di migliaia quelle che l’hanno vista in seguito, oltre 90.000 che hanno visto il video di lancio.
Due, tre generazioni che si sono riunite e finalmente hanno dialogato, mondi delle organizzazioni della sinistra che si sono ritrovati insieme ai movimenti sociali in nome di comuni ideali.
Uno spirito nuovo, bello, fresco, sincero: senza tatticismi e politicismi, perché la politica è innanzitutto questo, migliorare la vita collettiva, trovare insieme soluzioni ai problemi, mettere in pratica le cose di cui abbiamo bisogno.
Ieri sera abbiamo brindato, felici perché in tanti hanno accettato la sfida che avevamo lanciato, felici perché la politica è anche gioia, e per noi rompere un muro di rassegnazione e depressione, creare scompiglio, è già una vittoria.
Oggi si ricomincia a lavorare. Non possiamo perdere tempo. Perché non ne abbiamo. Perché chi ci segue e chi dobbiamo ancora coinvolgere aspetta un messaggio chiaro, deciso, che gli permetta di mobilitarsi, di partecipare, di salire anche lui sul palco delle elezioni a raccontare al paese la sua storia, le sue lotte, i suoi bisogni, i mezzi per soddisfarli.
Perché siamo sicuri che ci sono ancora tanti compagni di strada da coinvolgere, altri centri sociali, altri comitati di lotta, altri pezzi sindacali, altre reti studentesche, altri gruppi politici, e tanti altri singoli insoddisfatti di quello che hanno. Possiamo e dobbiamo farlo. Questa deve essere la casa di tutti quelli che lottano, di tutti quelli che ci credono sinceramente e senza tornaconti.
Oggi mettiamo su la mailing list. Faremo uscire il resoconto di tutti gli interventi. A partire da quelli, prepareremo una bozza di programma, che sottoponiamo a tutte le assemblee territoriali, a quelle già esistenti e alle nuove che saranno chiamate in questi giorni. Fra due/tre settimane ci rivediamo, e cerchiamo di chiudere il tutto.
Non sarà facile raccogliere centinaia di migliaia di firme in tutta Italia, non sarà facile arrivare a bucare i media, non sarà facile guadagnare il diritto all’esistenza per i soggetti non rappresentati dalle classi dominanti.
Ma ognuno di noi ha un potere che nemmeno immagina, che se messo in relazione con quello degli altri, può produrre una mezza rivoluzione!
Grazie ancora a tutte e tutti. Potere al popolo!”

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