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E Fiore, da Poggioreale, congelò Forza Nuova

Vertici di Forza Nuova verso un processo per l’assalto alla Cgil e un’inchiesta li indaga a Bari per terrorismo. Così il conducator congela le attività di Fn

Un’irruzione nella sede storica della Cgil, a Roma. Un blitz avvenuto nel corso di una manifestazione indetta il 9 ottobre scorso per protestare contro l’obbligo del Green pass. Per quella vicenda, che portò alla devastazione dell’ingresso della sede, rischiano di finire sotto processo 13 persone. Tra loro anche i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino. La Procura capitolina ha chiesto per loro il rito immediato che, in caso di via libera da parte del gip, porta il procedimento direttamente in aula, davanti al tribunale collegiale. Pesanti i reati contestati, a seconda delle posizioni, dai magistrati di piazzale Clodio: istigazione a delinquere, devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Oltre a Fiore e Castellino, attualmente detenuti nel carcere napoletano di Poggioreale, i pm hanno sollecitato il giudizio anche per l’ex Nar, Luigi Aronica e tra gli altri di Fabio Corradetti, figlio della compagna di Castellino e di Pamela Testa, militante di Fn. Stralciata, invece, la posizione di Biagio Passaro, capo del movimento di ‘Io apro’, tornato in libertà alcune settimane fa su disposizione del tribunale del Riesame. Per questi fatti si è proceduto anche all’oscuramento del sito web del movimento di estrema destra. In una nota diffusa oggi la Procura scrive che i «fatti oggetto dell’imputazione riguardano gravi episodi». Gli arresti di Fiore, Castellino, Aronica e Testa arrivarono in «flagranza differita». Per le altre misure determinante fu il lavoro della Digos e della Scientifica nell’analisi dei filmati, finiti anche su internet, che immortalarono tutte le fasi dell’irruzione nella sede del sindacato. La richiesta del rito immediato è il risultato di una attività di indagine serrata che ha portato a solidi elementi probatori, già delineati dal gip nelle motivazioni con cui ha respinto la richiesta di scarcerazione di Castellino e Fiore. Quest’ultimo ha avuto un ruolo di leader nell’azione. «Fiore non si espone nei comizi – scrive il giudice – non collabora alla devastazione dei locali del sindacato, ma organizza la manifestazione, dirige i cortei, ne stabilisce i percorsi, tratta e parla con le forze dell’ordine e decide finanche quando l’azione criminosa deve cessare». Agli atti dell’indagine anche una serie di testimonianze tra cui quella di alcuni operatori di polizia a cui Castellino si rivolge affermando: «Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi». Nella richiesta di convalida del fermo i pm ricostruiscono quanto avvenuto quel pomeriggio tra la zona di piazza del Popolo e Corso d’Italia. «Nonostante i tentativi di mediazione posti in essere dalla polizia con le tre persone – scrivono i pubblici ministeri – che si erano poste alla testa del corteo, Aronica, Fiore e lo stesso Castellino, i manifestanti proseguivano la marcia opponendo una violenta resistenza nei confronti degli operanti che avevano attivato una carica di alleggerimento». I magistrati poi aggiungono che «giunti presso la sede della Cgil, Castellino si rivolgeva ad un funzionario di polizia posto a protezione della sede, dicendogli: ‘lasciatece passà, dovemo entrà’. Nonostante i tentativi degli agenti di fare desistere il gruppo, Castellino si rivolgeva alla folla incitandola con gesti inequivocabili a dirigersi verso la sede sindacale. Al fine di raggiungere lo scopo i manifestanti ponevano in essere atti di violenza e aggressione nei confronti degli agenti di polizia».

Intanto i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati anche per terrorismo nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Bari. Ci sarebbero almeno una decina di indagati in diverse inchieste, una delle quali per terrorismo internazionale. Al centro di ogni singola indagine della Digos c’è il presunto coinvolgimento di Forza Nuova nelle manifestazioni di protesta organizzate da un anno a questa parte anche a Bari contro le misure adottate dal Governo per contenere la pandemia da Covid 19. Tutti i fascicoli ruotano attorno all’indagine-madre della Dda di Bari che ha ora indagato i leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, per addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale. Un’ipotesi di reato non nuova perché nel novembre scorso lo stesso reato fu contestato a quattro esponenti pugliesi di Forza Nuova – i cugini baresi Roberto e Beatrice Falco, di 53 e 45 anni, il foggiano Domenico Carlucci di 54, e il brindisino Adriano Dagnello di 31 – che subirono perquisizioni perché ritenuti tra gli organizzatori della manifestazione no-pass a Roma del 9 ottobre scorso, culminata nell’assalto alla sede della Cgil. Sul presunto supporto economico dato per organizzare queste attività eversive è al lavoro la Guardia di Finanza. Stando alle indagini, Fiore e Castellino avrebbero progettato un piano per dare vita ad un nuovo organismo di matrice politico-eversiva «che comprende ma non si esaurisce in Forza Nuova», in cui si mettono insieme «un movimento storicamente organizzato e politicamente attivo, in grado di avere strutture, personale e risorse finanziarie, appunto Fn», e aggregazioni «politicamente, molto meno o per niente orientate, come la galassia No Vax, interessata però allo stesso piano di natura eversiva nei confronti dello Stato». Le indagini della Digos di Bari sono state avviate nell’autunno del 2020, quando esplode il malcontenento di alcune categorie economiche contro il lockdown. Secondo gli investigatori, è in quel momento che Forza Nuova si infiltra tra i manifestanti, fomenta la rabbia e diventa regista delle proteste di piazza: dal blocco dei tir alle manifestazioni dei ristoratori che a Bari culmina anche con il lancio di bombe carta davanti alle vetrine dei negozi della centralissima via Sparano. Dalle intercettazioni telefoniche e delle chat e dai profili social di alcuni degli indagati, i pm baresi sarebbero riusciti a stabilire che dietro ogni protesta c’era una regia nazionale e che i pugliesi indagati erano a Roma in occasione dell’assalto alla Cgil. Dopo i primi riscontri, il procuratore di Bari, Roberto Rossi, invia gli atti alla Dna che attiva un coordinamento con altre cinque Procure che si occupano delle violente proteste di piazza avvenute in altre città italiane. L’ipotesi che i vertici di Forza Nuova abbiano dato vita ad un’associazione con finalità di terrorismo sarebbe stata avanzata per la prima volta a Bari, ma è probabile che altre Procure stiano seguendo le stesse mosse.

«Terrorista e criminale è la narrazione del covid», scrive Giuliano Castellino dal carcere di Poggioreale in una lettera consegnata all’Adnkronos attraverso il suo avvocato Nicola Trisciuoglio. A suo dire «migliaia di italiani che non hanno voluto e non vogliono piegare la testa di fronte all’oppressione globalista. Il mainstream e le forze repressive hanno liquidato quel sabato come un assalto fascista alla Cgil con arresti, criminalizzazione e repressione». «Nessuna voce fuori dal coro», aggiunge Castellino ricalcando frasi fatte e luoghi comuni, sottolineando «tutti i quotidiani contro la piazza dei 100.000. Nessun contraddittorio, quella piazza andava cancellata, criminalizzata e messa al bando. I suoi animatori internati, messi alla gogna pubblica, processati e condannati nei tribunali giacobini di stampa e Tv». Tuttavia, sostiene il leader romano di Forza nuova, nome che è ricorso più nella cronaca nera che nelle pagine politiche, «non c’è stata nessuna devastazione e non c’è stato nessun assalto – ribadisce – Per i legali e l’economo della Cgil i danni ammontano a 18.000 euro più Iva. Danni che mai nessuno ha incitato a fare, solo in 25 e per soli due minuti sono entrati dentro la sede del sindacato, poco importa che in 100.000, a rischio lavoro per l’entrata in vigore del green pass, hanno dato vita a una giornata radicale nei toni ma tutto sommato pacifica. Il corteo che si è spinto fin sotto alla Cgil voleva solo spingere Landini e il sindacato più forte d’Italia a prendere posizione sul green pass. Pochi sconosciuti, (infiltrati?), sono entrati dentro la Cgil gli altri 100.000 hanno manifestato per la libertà. Ad oggi, per quel 9 ottobre, siamo ancora in carcere». Ma, scrive ancora Castellino, «la vera violenza quel 9 ottobre l’hanno fatta poliziotti infiltrati (è quasi comico sentirlo da un personaggio del genere quando, storicamente, settori di forze dell’ordine sono stati spesso piuttosto bendisposti nei confronti delle gazzarre neofasciste, si vedano, per dire gli ex segretari del Sap eletti nelle fila di partiti di destra estrema come An, PdL e Lega e, solo per fare un esempio proprio a Bari, una decina di anni fa venne arrestato un poliziotto intercettato mentre impartiva consigli ai camerati di Castellino e Fiore che all’epoca erano impegnati in scorribande notturne contro immigrati e attivisti di centri sociali, ndr), i blindati della polizia che in più occasioni hanno tentato di investire i manifestanti. Siamo certi che nelle aule di tribunale e dell’opinione pubblica presto ci saranno verità e giustizia. Fascismo e fascisti sono solo nella testa dei nostalgici degli opposti estremismi e della strategia della tensione – conclude Castellino – sconfitti e cacciati dalla piazza no green pass. Il 9 ottobre rimarrà nella storia».

«Nessuna attività, nè azione, nessuna piazza fino a quando non sarà riconosciuta la nostra innocenza. Non intendiamo far criminalizzare la protesta del 9 ottobre nella quale, in relazione ai fatti della Cgil, hanno operato agenti provocatori e infiltrati», dice anche Fiore, sempre all’Adnkronos, attraverso il suo avvocato difensore Nicola Trisciuoglio.  Fiore congela di fatto tutte le attività politiche del suo movimento di estrema destra. Quanto all’inchiesta di Bari, che lo vede accusato di terrorismo «trattasi di menzogne e informazioni di una squallida vulgata propagandistica», è il suo commento in cui annuncia «prove testimoniali che capovolgeranno gli assunti accusatori» per quanto riguarda l’assalto squadrista alla sede della Cgil.

 

tag: assalto alla Cgil, Forza nuova, neofascismo, 
squadrismo, Castellino, Fiore, no vax,

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