25.4 C
Rome
martedì, Marzo 25, 2025
25.4 C
Rome
martedì, Marzo 25, 2025
HomecultureL'assolo catartico di Cristiana Morganti

L’assolo catartico di Cristiana Morganti

Già solista di Pina Bausch al Tanstheater, la danzatrice con Behind the light torna a Genova al Teatro Ivo Chiesa

“Mi sono rotta il cazzo di essere gentile!…” E’ l’incipit senza se e senza ma di un monologo danzato, parlato, urlato, riflessione tragicomica di una coreografa/danzatrice in crisi esistenziale. Con Behind the light torna a Genova al Teatro Ivo Chiesa la pluripremiata Cristiana Morganti, per 20 anni e a lungo solista del Tanztheater di Pina Bausch.  E da diverso tempo anche autrice di spettacoli dalla cifra auto ironica e poetica.  Come questo bilancio senza sconti, neanche a se stessa, degli ultimi 4 anni di una vita attraversata da tempeste esistenziali e professionali a partire da quella piccola sigla, Covid 19, che ha cambiato il mondo. Quello di tutti e anche il suo. E quindi, nell’ordine, in un perfetto effetto domino: pandemia, lockdown, lutti familiari e separazioni, il tutto somatizzato in dermatiti, lombalgie, dolori articolari e aumento di peso di un corpo che è anche e soprattutto lo strumento di lavoro  di una danzatrice di mezza età, segnato da una vita di disciplina a volte crudele come forse solo la danza sa essere.  Ma che rimane  straordinariamente elegante, come anche nella scena di ripetuti collassi, seminuda o vestita, da un divano.

Ne risulta un assolo autobiografico e spiazzante, composto da una serie di quadri, in cui Morganti recita, danza, canta su una scena bianca e sospesa in cui irrompono, per dialogare con lei i, raffinati video di Connie Prantera. Su un collage musicale che spazia da Vivaldi al punk-rock, da Giselle di Adolphe Adam alla musica elettronica di Ryoji Ikeda, si srotolano sullo schermo le immagini del racconto degli ultimi 40 anni di un’esistenza assieme privata e del mondo intero.

Fino al termine di una  “personale crisi globale” mostrata, presa in giro, attraversata, evasa e infine superata grazie all potere catartico dell’arte e del teatro.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Ultimi articoli

Caro Michele Serra, abbiamo letto il tuo appello. Ma noi diserteremo

Una manifestazione per questa Europa? Noi non ci saremo. Lettera collettiva lanciata da Peacelink. L'abbiamo firmata anche noi

Archeologia sionista: scavare per la patria

Intervista con la storica Frédérique Schillo e il giornalista Marius Schattner [Joseph Confavreux]

«La nuova Siria deve far smettere gli attachi turchi al Rojava»

Mediapart ha incontrato Nesrîn Abdullah, la comandante in capo dell'YPJ, l'esercito femminile del Rojava [Rachida El Azzouzi]

L’accusa di antisemitismo come una clava contro la verità

Come la destra pro-Israele prova a schiacciare la solidarietà con la Palestina. I sentimenti ora hanno la meglio sulla verità [Ash Sarkar]

Perché El Salvador vuole diventare una prigione degli Stati Uniti

Il presidente ha proposto a Trump di esternalizzare le prigioni Usa, un nuovo modello economico dopo l'addio ai bitcoin [Romaric Godin]