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#11ottobre: l’Italia che dice “Stop-TTIP”

L’11 ottobre giornata di mobilitazione europea contro il TTIP e gli accordi commerciali e di investimento. Negoziati in segreto, a favore delle multinazionali e contro gli interessi dei popoli.

di Marina Zenobio

stop TTIP

Fare dell’11 ottobre una giornata di di azione per fermare il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti tra Europa e Stati Uniti (TTIP), e di tutti gli altri negoziato di liberalizzazione commerciale in corso. L’iniziativa è europea e per l’Italia è coordinata dalla campagna Stop TTIP Italia che, dal febbraio 2014 coordina circa 80 realtà tra cui Attac Italia, A Sud, Arci, Associazione Botteghe nel mondo, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, Comune.info, Fairwatch, Fiom, Forum italiano dei Movimento per l’Acqua, Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Mst-Italia, Re:Common, Sbilanciamoci!, Un Ponte Per e tantissime altre.

Una giornata d’azione, si legge sul comunicato, “per rendere pubblicamente visibile per le strade d’Europa il nostro dissenso” su politiche commerciali e di investimento da cui la Commissione e i governi europei “tentano di tenerci lontano negoziando in modo antidemocratico e nel solo interesse delle grandi imprese”. I negoziati in corso sono infatti segreti e con poche informazioni disponibili per un controllo pubblico del loro andamento, consentendo così alle lobby corporative una sempre maggiore influenza su di essi.

Austerità, crisi, competitività. Dietro queste parole d’ordine l’Unione Europea si sta trasformando nel “laboratorio in cui le lobby corporative sperimentano la possibilità di sottrarre ai popoli e ai cittadini ogni facoltà decisionale» in ambiti che riguardano la vita delle persone e toccano gli interessi delle grandi multinazionali. E i negoziati commerciali tra Europa e Nord America, come il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), avviato nel 2013 e attualmente al vaglio della Commissione europea, sono gli strumenti politici privilegiati delle lobby transnazionali per centrare tale obiettivo.

“Qualora tali accordi vadano avanti – spiga TTIP ITALIA – le multinazionali avranno il diritto esclusivo di citare in giudizio i governi di fronte ad arbitrati commerciali internazionali indipendenti dai sistemi giuridici nazionali ed europei. Essi ridurranno gli standard di salute e di sicurezza nel tentativo di ‘armonizzare’ le regole al di qua e al di là dell’Atlantico e minando la capacità di governi nazionali e autorità locali di impedire le pratiche commerciali (ma non solo) pericolose come il fracking o l’uso di OGM. Questi trattati inducono la svendita dei servizi pubblici essenziali e forzano i diritti sociali e quelli dei lavoratori ad una corsa al ribasso”.

In moltissime città italiane saranno organizzate azioni e incontri informativi (qui date e località delle attività): Firenze con l’assemblea cittadina, Milano con lo sciopero e la manifestazione FIOM, e poi ancora Genova, Alessandria, Roma. Sta crescendo giorno dopo giorno la mobilitazione #StopTTIP nei territori, in vista della Giornata di azione europea dell’11 ottobre e dell’iniziativa del 14 ottobre a Roma in occasione dell’appuntamento del Governo italiano sul TTIP.

“Stop TTIP Italia” invita comitati e singoli cittadini ad organizzarsi autonomamente per distribuire materiale informativo (volantino e pieghevole, in versione web o stampabile, disponibili sul sito dell’organizzazione), al fine di sensibilizzare i cittadini su cos’è il TTIP e sulle sue drammatiche conseguenze in termini di sicurezza alimentare, beni comuni, servizi pubblici, made in Italy, ambiente, salute, privacy, lavoro, democrazia e sovranità.

stop-ttip-eu

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