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Tomas Milian, la soap opera italiana e la matematica dei sentimenti

Cronache romane di un cinema che fa festa, primo giorno, parte seconda. Popoff vi racconta il Festival Internazionale del Film di Roma.

di Giorgia Pietropaoli


Il trailer di Soap Opera, film d’apertura della nona edizione del Festival

La seconda parte di questo corposo 16 ottobre cinematografico (la prima parte la trovate qui) prosegue, per Popoff, con la cerimonia di apertura della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Sul palco il direttore artistico del Festival, Marco Müller, che, dopo inchini, salamelecchi e dovuti saluti/ringraziamenti (a politici, partner, fondazioni e aziende, non ne risparmia neanche uno), fa posto alla madrina della kermesse, Nicoletta Romanoff. «La bellezza è al di sopra delle idee».
Il dialogo tra madrina (che inciampa su più parole, sarà l’emozione?) e direttore ha un retrogusto d’In Treatment, quello italiano, però. Infatti, ecco che si aggiunge pure Sergio Castellitto (interprete della serie nostrana) chiamato ad assegnare il Marc’Aurelio Acting Award a Tomas Milian «La recitazione è un gesto di libertà e Tomas Milian ha avuto il coraggio della libertà». È con queste parole che l’attore invita sul palco il collega più anziano.

Tomas Milian si avvicina lentamente, un po’ curvo e zoppicante, capelli/barba grigi, si appoggia incerto a un bastone ma, non appena raggiunge Castellitto, si tira su e spalanca le braccia. Poi le stringe sul petto, in un abbraccio simbolico diretto al suo pubblico che, dall’applauso rispettoso, esplode in un boato d’incitamento. «Non posso che esprimere gratitudine verso questa città che amo più della mia stessa vita». Di più non riesce a dire, il buon vecchio Tomas e se ne va, sempre lentamente, con il premio tra le mani e la schiena curva, di nuovo.
Dopo aver ricordato al pubblico di votare all’uscita, aver citato il premio Taodue e relativa giuria e aver presentato quella per il premio Doc/it, le danze possono iniziare.

soap opera

E iniziano con Soap Opera, in gara nella sezione Gala, nuova commedia di Alessandro Genovesi (La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita) con gli immancabili Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi, affiancati da Ale e Franz, Diego Abatantuono, Ricky Memphis, Chiara Francini e Caterina Guzzanti. Un cast tutto all’italiana per un’apertura popolare e all’insegna del botteghino. Anche i giornalisti, d’altronde, hanno fatto presto ad adeguarsi, riempiendo la sala della conferenza stampa di questo film e lasciando praticamente vuota quella in cui si teneva la conferenza di We Are Young. We Are Strong., dove, in totale, saremmo stati poco più di una decina (abbiamo parlato del film qui). La tipica anomalia tutta italiana…
Ad ogni modo, com’è questo film? Bah, sicuramente non degno dell’apertura di un Festival (ma anche Festa) cinematografico(/a). «Non sono io brava, sono le altre che sono cagne!». La storia si basa sugli intrecci amorosi e non degli abitanti di un condominio a poche ore dal Capodanno (dopo il Natale ci stava tutto, no?).

Quello che colpisce di più sono le incongruenze, la bella interpretazione di Diego Abatantuono spalleggiato da Chiara Francini («Vengo a cavallo?/Dici sul serio?/No!») e quei titoli di testa e di coda che abbattono le pareti e, in maniera teatrale, mostrano l’interno di case, di vite, di movimenti, unico guizzo davvero originale (insieme al cappottino rosso e al cappello nero della Capotondi)in una commedia che, per il resto, può essere dimenticata presto.
Curiosità: è prodotta da Colorado Film, sì, proprio quella dell’ultimo film di Paolo Ruffini, Tutto molto bello (qui potete leggere la nostra recensione). Qualche maligno potrebbe insinuare che la mamma dei cretini è sempre incinta ma Soap Opera è (almeno questo, diamine) un paio di gradini sopra all’ultima “fatica” del comico toscano. Doveva necessariamente aprire il Festival? No, crediamo di no.


Il trailer di X+Y

Concludiamo questa intensa giornata di proiezioni con un’altra pellicola che siamo andati a pescare (di nuovo) nella sezione autonoma e parallela Alice nella città (quanti bei film in questa sezione! Non la snobbate!). Si tratta del film X+Y, opera prima dell’inglese Morgan Matthews (introdotto dal bel corto A tutto tondo diretto e interpretato da Andrea Bosca).
«Credo di vedere il mondo in modo diverso dalle altre persone, è sempre stato così». Nathan (Asa Butterfield) è un adolescente che ha difficoltà con i rapporti umani. In compenso ha un grande talento per la matematica e quando la madre (una sempre straordinaria ed emotivamente coinvolgente Sally Hawkins) decide di farlo seguire dal professor Humphreys (Rafe Spall), il ragazzo si ritrova a sognare di partecipare alle Olimpiadi Internazionali di Matematica. Per Nathan la sfida rappresenterà, in realtà, l’occasione per sperimentare i propri limiti e uscire dal guscio in cui si è rinchiuso dopo la perdita del padre.

xy

«Va bene se sei strano e sei dotato… ma se non sei dotato allora sei solo strano». Un altro lungometraggio che affronta, dunque, il riconoscimento e l’accettazione delle problematiche, il tentativo di risolverle, l’importanza dell’avere una propria opinione e di essere in disaccordo con quella degli altri, la necessità di avere dei sentimenti e di provare delle emozioni. Matthews dirige a dovere un cast importante e lo fa bilanciando sorriso e lacrima, tenerezza e orrore, coraggio e paura.  Senza cedere troppo al sentimentalismo e donandoci un finale per nulla scontato, dimostra di saperci fare con i ferri del mestiere e di meritare fiducia. «Se la bellezza è verità e la verità è bellezza, allora la matematica è la cosa più bella di tutte».
Una matematica che è come la musica, come l’arte. Una matematica che può arrivare persino a raccontare il cinema.

SOAP OPERA
Regia di Alessandro Genovesi
Con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Ricky Memphis, Chiara Francini, Ale e Franz
Commedia, 86 min.
Italia, 2014
Voto Popoff: 2/5

X+Y
Regia di Morgan Matthews
Con Asa Butterfield, Sally Hawkins, Rafe Spall, Eddie Marsan, Jo Yang, Martin McCann
Drammatico, 111 min.
Gran Bretagna, 2014
Voto Popoff: 3,5/5

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