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Spagna: Podemos in assemblea costituente

All’incontro, organizzato dalla terza forza politica di Spagna guidata da Pablo Iglesias, hanno partecipato settemila militanti. Insieme, dirigenti e base del partito, hanno affrontato temi come salute, educazione, corruzione e processo di negoziazione del debito estero.

di Marina Zenobio

Podemos assemblea costituente

Si è tenuta lo scorso fine settimana la prima Assemblea nazionale di Podemos, terza forza politica spagnola che sotto lo slogan “Sì, se puede” (Sì, si può) ha chiamato a raccolta la sua base sociale. Uno slogan che vuol riflettere la convinzione che è sempre più urgente un cambiamento di quella che Podemos definisce “decrepita politica spagnola”.

Nato lo scorso gennaio, a maggio Podemos aveva già conquistato cinque seggi nel Parlamento europeo e, dopo aver invitato chiunque volesse a inviare proposte e bozze utili alla definizione dei principi etici, organizzativi o politici, l’organizzazione ha indetto un’assemblea che si è tenuta sabato e domenica scorsa a Madrid, nel Palacio de Vistalegre, dove si è aperto il dibattito e un confronto pubblico trasmessi anche via streaming.

L’obiettivo di Podemos, guidato dal giovane eurodeputato Pablo Iglesias e che segue il percorso intrapreso nel 2011 dal movimento degli “Indignados”, si pone la creazione di una “democrazia reale”. Consapevole della sostanziale distanza che esiste attualmente tra l’élite politica e la cittadinanza spagnola, conseguente a decenni di corruzione e tagli ai diritti fondamentali, Podemos ha iniziato un processo che cerca di scuotere la disaffezione generale alla politica. “Stiamo dando una lezione di democrazia a quanti hanno detto che non era possibile – ha dichiarato un emozionato Pablo Iglesias aggiungendo “Sta nascendo una nuova forza per cambiare il paese, ed è chiaro che Podemos!”.

Nel corso dell’assemblea sono state discusse 57 proposte di principi organizzativi, politici ed etici risultanti dalle proposte e dalle bozze inviate da oltre 120 mila iscritti.

L’assemblea, che si può definire senza dubbio costituente, ha approvato per ora cinque risoluzioni, le restanti saranno sottoposte a votazione telematica entro il 26 ottobre. Si riferiscono a educazione salute, casa, corruzione e negoziazione del debito estero spagnolo.

La risoluzione che ha ottenuto maggior voti favorevoli è stata “Difendere l’educazione pubblica, un nostro diritto e non un loro affare” che da un lato chiede l’abrogazione della controversa legge voluta da José Ignacio Wert, ministro per l’educazione, la cultura e lo sport nel governo di Mariano Rajoy, che favorisce la privatizzazione dell’istruzione; dall’altro esige l’apertura di un processo assembleare aperto a tutta la comunità e l’immediato ripristino di risorse che garantiscano un accesso universale all’educazione.

Il secondo più alto consenso è andato al tema della corruzione, grande problema che caratterizza la politica spagnola. Con l’approvazione, da parte dell’assemblea di Podemos, del documento “Misure urgenti di anticorruzione” si chiede l’aumento delle pene per delitti di corruzione, concussione, appropriazione indebita e frode, nonché la criminalizzazione del finanziamento illecito ai partiti e il controllo patrimoniale dei funzionari eletti.

La terza risoluzione riguarda il dramma degli sfratti e il documento relativo, “Per il diritto alla casa e contro l’impunità finanziaria”, si è concentrato sulla difesa del diritto abitativo per tutti e tutte e sull’introduzione del pagamento retroattivo nel caso si verifichi l’impossibilità di pagare il mutuo contratto con le banche a causa della bolla immobiliare.

Per quanto riguarda la salute, il documento che segnerà la linea del partito in questo campo promuove lo sviluppo di un finanziamento sanitario pubblico sufficiente e l’assistenza sanitaria pubblica per tutta la popolazione, senza esclusione alcuna, compresi i migranti irregolari, così come invece sta accadendo da quanto il governo ha applicato tagli selvaggi alla sanità pubblica.

Infine la risoluzione “Revisione e ristrutturazione del debito”, una proposta di Podemos per la realizzazione di una revisione del debito pubblico spagnolo sviluppata da “esperti indipendenti” sotto “il controllo della cittadinanza” che inoltre “determini il grado di corresponsabilità tra governanti e creditori”.

Il documento sottolinea, comunque, che “l’obiettivo non è non pagare il debito” ma di riorganizzarlo per recuperare un livello di indebitamento sempre più insostenibile. La risoluzione, fortemente caldeggiata dall’economista Bibiana Medialdea, insiste sul fatto che “Possiamo provare a promuovere in Europa, e soprattutto nel contesto dei paesi periferici, un processo di ristrutturazione ordinato del debito, che è condizione sine qua non per l’applicazione di qualsiasi programma economico che abbia come obiettivo il recupero delle condizioni economiche e di benessere della popolazione”

Con l’approvazione delle cinque risoluzioni e delle prime linee del programma elettorale con cui Podemos vuole presentarsi alle urne – ancora non è chiaro se saranno le municipali, le regionali o le nazionali – un nuovo partito inizia a definirsi, anche se manca ancora un mese di dibattito cittadino e molte idee da analizzare in dettaglio.

Pablo Iglesias, podemos

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