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Tor Sapienza/A contestare i politici sono stati “politici” del Pd

Cacciati tutti i politici anti-renziani che si sono recati nel quartiere alla periferia di Roma. Video e foto confermano legami tra i contestatori e il Pd.

di Edoardo Bettella


Paola Taverna viene contestata durante la sua visita nel quartiere della periferia di Roma. Nella prima parte del video, interagisce con una signora con la giacca bianca: è lei Sandra Zammataro, candidata l’anno scorso con il Pd per le municipali.

«Via i politici da qui, non vogliamo accattonaggio di voti». Hanno reagito così di fronte a tutti gli uomini di partito che vi hanno fatto visita, gli abitanti di Tor Sapienza. Borghezio, Marino, Paola Taverna. Contestati da quelle stesse persone che l’anno scorso si candidavano con il Pd alle municipali. E che dopo aver urlato «Non vogliamo i politici» hanno fatto una riunione con il presidente del municipio, sempre del Pd. Una mossa studiata per screditare gli oppositori del Partito democratico? Forse. Il tutto documentato da un video, e confermato da un testimone.

Ripercorriamo i fatti: lo scorso 16 novembre, Paola Taverna è andata a Tor Sapienza, fulcro dei recenti scontri e delle proteste dei cittadini del quartiere nei confronti degli immigrati. Motivo delle proteste un centro di accoglienza per i rifugiati, che i cittadini vogliono chiuso e sgombrato, in modo da «fermare il degrado». Da quando la situazione ha iniziato a scaldarsi, viale Morandi (nel quartiere citato) è stato anche la meta di diversi esponenti politici. Il sindaco di Roma Ignazio Marino vi ha fatto visita, così come la senatrice del M5S Paola Taverna e l’europarlamentare della Lega Mario Borghezio (accompagnato dal vicepresidente di Casa Pound Simone Di Stefano).

Quella di Borghezio e Di Stefano è stata una toccata e fuga. Hanno incontrato alcuni cittadini in un bar, senza nemmeno avvicinarsi al centro accoglienza. Roberto Torre, vicepresidente del comitato di quartiere, ha dichiarato «Dal sentore che ho, i cittadini non accoglierebbero bene Borghezio perché si sentono abbandonati e pensano che queste loro visite siano un po’ di convenienza. Infatti è andato in un bar, non qui per strada. Noi vogliamo fatti, non la passeggiata, non c’è bisogno di venire qui solo quando succedono le cose».

Simile accoglienza anche per il sindaco Ignazio Marino. «Buffone, vattene, ci hai rovinato. Fatti un giro sui mezzi pubblici, guarda il degrado della città», queste le frasi che le persone di Tor Sapienza gli hanno urlato. Il sentimento comune, nei confronti di tutti i politici che a turno hanno fatto la loro comparsa nel quartiere romano, è quello di rifiuto. Rifiuto perché, come al solito, si presentano nelle zone “delicate” della città solo quando succede qualcosa di grave, o quando hanno bisogno di risollevare la loro immagine.

E, infatti, nessuno è stato risparmiato. Tuttavia, è accaduto qualcosa di singolare quando a visitare Tor Sapienza ci è andata Paola Taverna. Era lì per prendere parte all’assemblea di quartiere in luce della visita di Marino, che sarebbe stata il giorno successivo. Lei vive a Quarticciolo, a poche centinaia di metri da viale Morandi. I cittadini, però, non l’hanno fatta partecipare. Citando, chiaro e tondo, il leit motiv delle contestazioni: «Via i politici da qui, non vogliamo accattonaggio di voti».

Uno dei cortei organizzati dai residenti di Tor Sapienza per chiedere la chiusura del centro di accoglienza.
Uno dei cortei organizzati dai residenti di Tor Sapienza per chiedere la chiusura del centro di accoglienza.

La cosa curiosa, nel caso di Paola Taverna, è che quelle stesse persone che le hanno urlato in faccia «Via i politici da Tor Sapienza, vogliamo i cittadini», si sono riuniti, subito dopo, con il presidente del Municipio V di Roma. Lo ha confermato a Popoff un testimone, residente a Tor Sapienza, presente durante le contestazioni. Il presidente del municipio risponde al nome di Emiliano Sciascia, classe 1979, tesserato al Pd dal 2007, eletto nel 2008 come consigliere del municipio e nel 2013 come presidente. Ha seguito la nascita del “Piano regolatore del sociale” ed è stato presidente della commissione politiche sociali. Insomma, uno che la situazione in cui Tor Sapienza si trova ora l’ha vista nascere. Forse lui, che è inserito nel quartiere da trentacinque anni e nel partito da sette, è un politico con cui si può interagire, dialogare e preparare l’incontro con il sindaco dell’indomani.

Ma non è tutto. Nel video che gira in rete, quello di Paola Taverna che viene contestata, si può riconoscere anche una donna che non è nuova agli ambienti del Pd. Si chiama Sandra Zammataro, candidata proprio tra le file del Pd al quinto municipio di Roma. E proprio la Zammataro è stata dipinta da tutte le maggiori testate nazionali e locali come la «portavoce dei cittadini di Tor Sapienza». Quelli stufi dei politici, quelli che non vogliono avere niente a che fare con i partiti, che vanno lì solo per fare la sfilata e che sono assenti da anni.

Ora, delle due l’una. O i cittadini di Tor Sapienza non sanno chi sono il loro presidente o chi fa parte del comitato di quartiere, oppure screditare chi si presenta lì per dialogare e non per “bruciare tutto” alla Borghezio, è un’astuta mossa politica. D’altronde, quando mai alla dirigenza del Partito democratico è andato a genio il Movimento 5 stelle? O il sindaco Marino?

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