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Vanessa e Greta: aiutateci

Dopo mesi di attesa, le due cooperanti rapite in Siria appaiono in un video, provate ma vive. Supplicano le autorità italiane di riportarle a casa

Greta e Vanessa

 

In 23 secondi di video, la cui autenticità è al vaglio degli esperti della Farnesina, Greta Ramelli (20 anni) e Vanessa Marzullo (21 anni), le due cooperanti rapite in Siria lo scorso 31 luglio, supplicano le autorità italiane e i suoi mediatori di riportarle a casa e dichiarano di essere in grave pericolo. A parlare in inglese, cono forte accento italiano, è Greta, che non alza mai lo sguardo verso la telecamera, probabilmente perché sta leggendo, mentre Vanessa regge un cartello che riporta la data del 17 dicembre 2014, e per alcuni istanti riesce a fissare la telecamera.

“Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise. Il governo e i suoi mediatori sono responsabili delle nostre vite”.

Parole e immagini drammatiche che mostrano le due ragazze dimagrite e provate con in dosso l’abaya, la lunga tunica nera che copre loro corpo e capelli lasciando libero il volto, ma vive.

Secondo quanto riportato dall’Agi, attraverso una fonte dell’intelligence, la trattativa è “in una fase delicatissima”, pertanto la Farnesina ha aggiunto il solito “consentiteci di lavorare in silenzio”.

 

Il padre di Vanessa, Salvatore Marzullo costantemente in contatto con la famiglia di Greta e insieme con la Farnesina, ha dichiarato: “Abbiamo visto quelle immagini, le prime immagini di Vanessa e Greta da mesi, sembra stiano abbastanza bene anche se in una condizione difficile” e poi ha aggiunto “Siamo contenti di averle viste, siamo ottimisti”vanessa greta

Il link al filmato è stato pubblicato su twitter nella tarda serata di ieri dal giornalista arabo Zaid Benjamin, con l’hashtag “#Syria A Video shows 2 Italian hostages believed they were aid workers held by Jabhat Al-Nusra”, ovvero: un video mostra due ostaggi italiane, probabilmente volontarie, tenute da Jabhat al-Nusra. Il link originario del video a YouTube, effettuato da Zaid Benjamin, è stato misteriosamente oscurato dalla stessa piattaforma web.

L’ipotesi che Greta e Vanessa siano nelle mani di Jabhat al-Nusra, milizia jihadista legata ad Al Qaeda, è ritenuta “davvero probabile” anche dal presidente del Cesi, Centro studi internazionali, Andrea Margelletti. Il filmato, secondo Margelletti, “ha una simbologia molto netta” in quanto indica che le ragazze sono in mano ad un gruppo islamico che si rifà direttamente ad Al Qaeda che, nei confronti di donne occidentali, non può che avere un approccio di quel tipo. Dunque un atteggiamento di totale sottomissione che va letto anche in chiave mediatica, per il messaggio che vuole mandare”. E nonostante sarebbe una bella notizia anche se “è paradossale – ha dichiarato Margelletti – che dobbiamo essere contenti che le ragazze siano in mano ad Al Qaeda piuttosto che agli uomini dell’Isis”  ed ha concluso con una affermazione: “E’ indiscutibile che il video sia frutto di una negoziazione tra la nostra intelligence e le realtà locali e solo chi l’ha fatta ha idea dei significati intrinsechi del messaggio ed è in grado di interpretarli compiutamente”.

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