30.6 C
Rome
sabato 27 Luglio 2024
30.6 C
Rome
sabato 27 Luglio 2024
HomecultureGrecia-Ue, accordo vicino?

Grecia-Ue, accordo vicino?

Varoufakis si è detto sicuro di arrivare ad un accordo entro la prossima settimana, ma assicura anche che il governo greco non intende avallare alcun compromesso “insostenibile”

di Mirna Cortese

Yanis Varoufakis

Sembra in dirittura d’arrivo l’accordo con i creditori internazionali ma il governo greco punta ancora su una soluzione politica in vista del vertice europeo di Riga del 21 e 22 maggio. Una tempistica da cui non si allontana troppo il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker: l’accordo fra la Grecia e le istituzioni creditrici potrebbe essere raggiunto fra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Secondo dichiarazioni rilasciata a AdnKronos dal portavoce del presidente della Commissione europea, “Ciò che spinge il presidente Juncker a pensare a questo possibile orizzonte temporale è che ci sono stati dei progressi su alcuni punti”. In ogni caso “sono necessari maggiori sforzi e più tempo” e i progressi fatti “sono stati lenti. Si lavora per trovare una soluzione generale”.

In questo senso si inquadra il possibile incontro, a margine del vertice europeo di Riga, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier greco Alexis Tsipras. “Vogliamo incontrare il nostro collega greco Alexis Tsipras. Vediamo se si creeranno le condizioni per una conversazione”, ha dichiarato la cancelliera. Per la Merkel i negoziati con la Grecia “devono accelerare invece che rallentare”.

Di quello che accadrà a Riga ne ha parlato questa notte il ministro delle finanze, Yanis Varoufakis, in una lunghissima intervista televisiva per Star Tv che si è conclusa nelle prime ore del mattino . Varoufakis ha detto “Non vogliamo la rottura, siamo sicuri che arriveremo ad un accordo è questione ormai di giorni, massimo di una settimana”. Si è soffermato però anche su problemi non ancora risolti. “Le istituzioni europee ci chiedono licenziamenti collettivi e tagli a pensioni”, ha sottolineato Varoufakis ribadendo che il governo greco non intende cedere su questi argomenti. “Abbiamo percorso più della metà della distanza che si separa dai creditori internazionali, ora tocca a loro”, ha detto Varoufakis per poi sottolineare che il governo greco non intende avallare alcun compromesso “insostenibile”. “Vi assicuro che di fronte al dilemma tra pagare un creditore che si rifiuta di firmare un accordo con noi e un pensionato, pagheremo il pensionato. Spero che saremo in grado di pagare entrambi”, ha poi concluso.

Intanto, ed ancora una volta, i tempi stringono e Atene dovrà rimborsare un’altra rata di prestito al Fondo Monetario Internazionale i primi di giugno, mentre la situazione economica greca è a dir poco tragica. Secondo dati dell’Unione dei commercianti ogni giorno che passa senza un accordo chiudono 60 piccole imprese e più di 600 persone restano senza lavoro mentre i greci, secondo gli ultimi sondaggi, sono sempre più pessimisti sul loro futuro e sperano in un accordo che possa salvare il paese dal tracollo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Una cinepresa puntata sulle banlieue in rivolta

La guerra civile che avanza. L'arte per leggere le eterotopie delle banlieu parigine [Luca Cangianti]

Dietro lo stallo del Nuovo Fronte Popolare, due strategie opposte

Francia, la sinistra è lacerata su un governo destinato a durare poco. I socialisti stanno inviando segnali di apertura al campo macronista [Mathieu Dejean]

E’ sbagliato tifare per la Nazionale? Noi compagni e il calcio

Europei: football, politica e società. Uno sguardo con gli occhi di un socialista inglese [Dave Kellaway]

Francia, la gauche in stallo, cresce l’impazienza popolare

Duello Ps-LFI per chi guiderà il governo del NFP. Ma intanto Macron punta a dividerlo. Se resisterà sarà solo per la pressione dei movimenti

Il passepartout del sionismo

L'accusa di antisemitismo e altre sfumature retoriche per negare le responsabilità di Israele nel massacro di Gaza