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Angela e François hanno detto “sì”

“La porta è ancora aperta al governo greco”, e dopo il sì del presidente francese e della cancelliera tedesca, si può riunire l’Eurogruppo

di Marina Zenobio

Merkel e Hollande

Dopo l’incontro dell’asse franco-tedesco nel palazzo dell’Eliseo per confrontarsi alla luce del risultato del referendum greco, ieri sera la cancelliera tedesca Merkel e il presidente francese François Hollande hanno detto “sì”, la porta è ancora aperta al negoziato con il governo greco. Atene però dovrà presentare una nuova proposta all’eurozona, e lo dovrà fare velocemente e con urgenza, dichiarano Merkel e Hollande “proposte serie e credibili per trovare un modo di risolvere questa escalation della crisi”.

Così, dopo il sì del presidente francese e della cancelliera tedesca, tutrice europea dell’austerità e delle riforme, questa mattina a Bruxelles si può riunire l’Eurogruppo, 19 tra capi di stato e di governo dell’eurozona per decidere se e come riprendere i negoziati con il governo di Syriza per un terzo programma di salvataggio dell’economia ellenica, dopo che il popolo greco ha imposto il suo “no” all’ultima offerta di accordo della troika, con il referendum di domenica scorsa. Stamane a Bruxelles ci sarà anche Euclid Tsakalotos che, avendo preso il posto di Varoufakis, parteciperà al vertice non come semplice negoziatore ma come neo-ministro delle finanze.

In realtà ieri mattina Tsipras si era sentito per telefono con Merkel per informarla di avere già una proposta alternativa a quella rifiutata al popolo greco. C’è comunque da ricordare che qualsiasi proposta greca sottoposto alla troika dovrà superare il voto della Bundestag tedesca, per cui la Germania è decisiva. Merkel ha avvisato che qualsiasi nuovo aiuto alla Grecia rientrerà nel Mes,

Meccanismo europeo di stabilità detto anche Fondo salva-Stati, e non nel secondo programma di salvataggio ormai scaduto. Nel corso di questi cinque anni di alti e bassi della crisi del debito greco, la cancelliera ha dovuto, a malincuore, scontrarsi all’interno del suo stesso partito, il Cdu (Partito cristiano-democratico tedesco), e la sua ala bavarese cristiano-sociale (Csu).

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