Accordo sul Nuovo Cinema Aquila, chiuso da più di un anno dopo la sospensione dell’affidamento sarà gestito temporaneamente dal municipio. Da settembre, iniziative sociali e culturali, su proposta di associazioni e cittadini
ROMA – Da bene confiscato a luogo “partecipato”: pare avvicinarsi la riapertura del Nuovo Cinema Aquila, il cinema del Pigneto che, dopo essere sottratto alla criminalità organizzata, ristrutturato ed assegnato al consorzio il Solco, per “illeciti amministrativi” è stato sottratto a chi lo aveva in gestione, quindi chiuso un anno fa e finora non riassegnato né riaperto.
Oggetto di discussioni, polemiche e proteste il bando pubblicato dalla precedente giunta e non andato a buon fine: nessuno dei candidati aveva requisiti o punteggio sufficienti per l’assegnazione. Ancor più discussa la notizia, circolata per vie ufficiali, di una prossima assegnazione alla fondazione Cinema per Roma. Poi la caduta della giunta Marino, il commissariamento, le votazioni e il cambio di giunta avevano rimesso in gioco le sorti di questo spazio.
Oggi la notizia è che comune e municipio (il V) hanno raggiunto un accordo, grazie anche alle associazioni che stanno seguendo la vicenda e al neonato gruppo di lavoro “Riapriamo il Cinema Aquila”, promotore di recenti iniziative: ieri infatti un incontro tra assessore capitolino alla Cultura, dipartimenti IV, municipio V e lo stesso Gruppo di lavoro ha stabilito “che il cinema venga affidato temporaneamente al municipio, in attesa della sua assegnazione definitiva. Il municipio potrà autorizzarne l’uso per finalità socioculturali e, sotto il suo patrocinio, potrà ospitare attività proposte delle comunità di riferimento al fine di attuare riaperture temporanee, dando luogo ad iniziative e rendendo il cinema fruibile alla cittadinanza. Questo è, a nostro avviso, un primo importante risultato per l’attivazione di un processo partecipato ed orizzontale per la gestione del Nuovo Cinema Aquila”,commenta infine il Gruppo di lavoro, che nei prossimi giorni presenterà al municipio progetti di natura culturale e sociale da realizzarsi nel cinema, da svolgersi a partire dal mese di settembre in attesa della sua riapertura definitiva. E invita quindi “tutte le associazioni, le realtà sociali e i singoli cittadini interessati alla sua riapertura prendere parte a questo lavoro”. Si prevede quindi che a settembre il cinema, secondo queste modalità, tornerà ad essere uno spazio sociale e culturale aperto e a tutti gli effetti funzionante, con la partecipazione attiva di cittadini e associazioni.
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L’obiettivo finale è “attivare il cinema come luogo vivo di fruizione della cultura cinematografica e non solo, ma anche come luogo di sperimentazione che, coerentemente alla sua natura di bene confiscato alla criminalità organizzata, sia uno spazio di coesione sociale, inclusivo e a beneficio del territorio, slegato dalle dinamiche classiche di consumo – spiega il comitato – Un cinema quindi al di là delle logiche commerciali, che oltre da una programmazione di qualità (dalle prime visioni alla cinematografia indipendente) sia caratterizzato anche da accessibilità, inclusività e dalla possibilità di sperimentare – con laboratori, spazi assembleari – le pratiche atte a favorire la costituzione di un tessuto sociale ricco e partecipato nel territorio e nella città”. (cl)
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Il cinema Aquila deve rimanere bene comune