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G20, prime condanne – e durissime – ad Amburgo

 G20: 2 anni e 7 mesi senza condizionale per un militante olandese. Osservatorio Repressione: «Condanna senza prove: è il diritto penale del nemico». Ancora 5 gli italiani in carcere

di Checchino Antonini

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G20 di Amburgo, sono state emesse, in questo scorcio di agosto, le prime sentenze sui disordini avvenuti nella città tedesca a seguito del flop della macchina teutonica dell’ordine pubblico: la prima condanna è a carico di un attivista olandese di 21 anni, seguita da quella su un polacco di 24. Mentre, per i sei italiani arrestati, cinque sono ancora in carcere da due mesi, le indagini sono ancora in corso e dovrebbero arrivare in aula non prima di una decina di giorni. Così ha detto Italo Di Sabato, di Osservatorio repressione, ai microfoni dell’emittente romana Radio Onda Rossa. Il ventiquattrenne polacco è stato condannato a 6 mesi con la condizionale. Al momento del fermo erano stati trovati nel suo zaino petardi, gas, e abbigliamento da guerriglia urbana. Più controversa la decisione dei giudici amburghesi a carico del 21enne olandese condannato per i reati di violazione di ordine pubblico, lesioni e aggressioni a pubblico ufficiale. Due anni e 7 mesi di reclusione senza condizionale è stata la condanna, una pena molto più alta rispetto a quella richiesta dall’accusa, di 1 anno e 9 mesi con la condizionale. I procedimenti a carico degli italiani fermati a luglio nella città anseatica, sono ancora in fase di indagine, ha confermato all’ANSA il console italiano Flavio Rodilosso. Terminata la fase di indagine, saranno necessarie almeno due settimane prima dell’inizio del processo. Sono tutti accusati di resistenza, lancio di oggetti e attentato alla quiete pubblica senza prove se non le felpe nere che indossavano (stessa “prova” utilizzata da Minniti per sequestrare oltre cento attivisti che venivano a Roma il 25 marzo scorso) e le testimonianze delle guardie. Intanto Der Spiegel ha rivelato che la polizia locale sta ancora svolgendo indagini su oltre 2000 casi di presunti reati commessi nel corso del G20. Il magazine ha citato i dati della commissione speciale che si occupa dei Black Block. Tra questi 575 sono i casi di reati contro il patrimonio, 330 le lesioni personali, 303 le violazione dell’ordine pubblico, 126 i casi particolari di violazione dell’ordine pubblico, 123 per incendio doloso, 45 per resistenza a pubblico ufficiale.

Ai microfoni della radio, Italo Di Sabato ha ricordato che sono ancora 30 i manifestanti reclusi, perlopiù stranieri. «E’ chiaro che l’intenzione del tribunale amministrativo amburghese – ha detto – è di condurre processi politici, contro il compagno olandese, ad esempio, esisteva solo la testimonianza di poliziotti che lo avrebbero visto a un centinaio di metri di distanza. Si vuole colpire in ogni caso con pene durissime tutti coloro che si sono opposti al teatrino del G20 evindenziandone il fallimento politico rispetto alle emergenze sociali, economiche e ambientali del pianeta. in aula è venuto fuori che, nei mesi precedenti, i ministri di polizia tedesco e olandese s’erano accordati per scambiarsi informazioni sugli attivisti. Nell’assoluto silenzio della politica tedesca è anche stato modificato il codice penale per inasprire le pene per i reati legati alle contestazioni di piazza. E’ il  diritto penale del nemico: non vieni condannato per un fatto ma per un’appartenenza».

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Sul sito dell’Osservatorio repressione tutte le indicazioni per partecipare alla campagna di solidarietà con i detenuti:

Con un piccolo sforzo ognuno di noi può essere la boccata d’aria di chi è recluso. Scriviamo e spediamo una lettera a chi è ancora in prigione per il G20 di Amburgo.

La solidarietà sui social network purtroppo non arriva nell’inferno del carcere, nelle ore che scorrono tutte uguali, interminabili. Spendere qualche centesimo in francobolli per inviare uno scritto, un saluto, una poesia, una canzone, una lettera, qualunque cosa è un atto prezioso di cura, un atto rivoluzionario.

Qui di seguito gli indirizzi:

RICCARDO LUPANO (09/06/1985)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

EMILIANO PULEO (02/02/1987)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ORAZIO SCIUTO
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ALESSANDRO RAPISARDA 
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

MARIA ROCCO (05/02/1994)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

FABIO VETTOREL (02/12/1998)
JVA Hahnöfersand
Hinterbrack 25
21635 Jork –

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