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Decreto sicurezza: incostituzionale ma probito contestarlo

Roma sempre più blindata. Mentre il Csm esprime forti dubbi sul decreto Salvini, viene proibita la manifestazione del prossimo 15 dicembre

Un vasto arco di associazioni e movimenti che sta promuovendo la manifestazione  Get up, stand up*! per il prossimo 15 dicembre a Roma, si è visto negare dalla Questura il diritto a sfilare per le vie cittadine. La manifestazione, indetta per i diritti dei migranti e contro ogni forma di razzismo, per il permesso di soggiorno e la regolarizzazione, contro il caporalato, contro il decreto  Salvini e la politica del nemico pubblico, contro le disuguaglianze sociali, per spese e servizi sociali fuori dal patto di stabilità, per il diritto al reddito minimo, contro ogni forma di sfruttamento, per il diritto alla casa e alla residenza, è stata regolarmente notificata nei tempi e nelle modalità previste dalle legge e la decisione della Questura, che i promotori del corteo sperano «possa essere rivista», si configura come un autentico atto lesivo dei principi elementari della nostra democrazia. Il comitato promotore della manifestazione fa appello ad esercitare il massimo della pressione affinché possa essere salvaguardato il diritto costituzionale a manifestare. 

Tutto ciò all’indomani del clamoroso pronunciamento del Csm sull’incostituzionalità del decreto sicurezza (che però quando sfilerà Get up, Stand up! sarà bello che approvato). Proprio nello stesso giorno in cui il Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatovic, esprime sul decreto Sicurezza preoccupazioni per i diritti umani dei migranti e dei richiedenti asilo (osservazioni bollate come frutto di «ignoranza» e «pregiudizio anti-italiano» dal vice premier Matteo Salvini), si alza dunque la voce critica del Csm, chiamato dal ministro della Giustizia Bonafede ad esprimere un parere sulle nuove norme. E anche in questo caso le osservazioni si concentrano sulla stessa parte del Dl.

A mettere nero su bianco le riserve sull’intervento legislativo, sia pure con un stile molto tecnico, è la Sesta Commissione di Palazzo dei marescialli, che ha approvato all’unanimità il testo che sarà sottoposto mercoledì prossimo all’esame del plenum. Testo che ha come relatore oltre al togato di Magistratura Indipendente Paolo Criscuoli, anche uno dei laici eletti su indicazione del Movimento Cinque Stelle, il professore Alberto Maria Benedetti.

Nel corposo documento si parla di «criticità» e soprattutto di norme e garanzie costituzionali lese o a forte rischio. Succede quando si tratta dell’estensione dei reati che costituiscono il presupposto per negare o per revocare la protezione internazionale: «l’ampliamento appare per alcune fattispecie non pienamente rispettoso degli obblighi costituzionali». E soprattutto quando si tratta del trattenimento nei Centri di permanenza per i rimpatri, deciso dal questore, di chi ha chiesto la protezione internazionale e non è stato possibile verificare la sua identità. Non avendo individuato i parametri in base ai quali il questore può decidere di trattenere o meno lo straniero, gli si è accordata «una discrezionalità svincolata da qualsiasi tipizzazione dei presupposti di esercizio come tale non conforme al grado di garanzie richieste dall’articolo 13 della Costituzione». E la durata massima di tale trattenimento portata dal decreto a 180 giorni «non appare proporzionata».

Resta una critica di fondo: avendo abrogato la protezione per ragioni umanitarie e introdotto ipotesi specifiche di tutela, che comunque non sono esaustive delle «varie situazioni di vulnerabilità, potenzialmente idonee a fondare la richiesta di protezione dello straniero per motivi umanitari», si potrebbe determinare una situazione di «incertezza»: «un possibile incremento del contenzioso» davanti ai giudici e «un ritardo nella tutela dei diritti fondamentali degli stranieri vulnerabili».

 

  • Promotori di Get up, Stand up!  sono: CISPM – Italia (Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo ) –  Movimento  Migranti e Rifugiati (Torino) – Ex OPG “Je So Pazzo” – Associazione Ivoriani e Fratelli di West Africa (Pescara) – Coordination 75 des Sans Papiers (Paris- France)  – AST (Associazione Senegalese Torino) – Associazione ASAHI – Coordinamento Lavoratori agricoli USB – Movimento Profughi Conetta-Cona (Venezia) – Centro Sociale Cantiere – Coordinamento Migranti Toscana Nord – USB – Comitato Solidarietà Migranti (Reggio Calabria) – csc Nuvola Rossa (Villa San Giovanni – RC) – CISPM France (Coalition internationale Sans-papiers, Migrants, Réfugiés et Demandeurs d’asile) –    ASD Atletico Brigante – Scuola d’italiano Oltreconfine – Progetto Diritti Onlus – Movimento Migranti e Rifugiati Lodi – Associazione studenti e lavoratori maliani in Piemonte – Assemblea Antirazzista Antifascista di Vicofaro – Southern Cameroons Ambazionia in Italia (SCAI)  – A.F.A.M ( Associazione Fratelli Africani di Macerata) – Tikur Sound System –  MGA – Sindacato Nazionale Forense – Comitato verità e giustizia per i nuovi desaparecidos – CISPM – Belgio (Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti, Rifugiati e Richiedenti asilo ) –   NUDM (Non Una Di Meno) Reggio Calabria –  SOS Rosarno – Cooperativa Sociale Mani e Terra – ARI –  Labdem Sicilia-  Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria – Associazione Dhuumcatu – Associazione dei senegalesi di Roma – Gruppo Consiliare di ‘Firenze riparte a sinistra’  –  Scuola popolare d’italiano “Soumaila Sacko”-  Associazione Lavoratori Marocchini in Italia – Noi Restiamo – Centro sociale “Ex Canapificio” – Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta – Rete dei Numeri Pari 

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