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Genova, corteo antifascista per il 30 Giugno

Genova, il 30 giugno l’antifascismo scende in piazza. Contro tutti i fascismi e le politiche repressive del governo. Corteo da piazza Alimonda

da Genova, Giampaolo Martinotti

 

Genova Antifascista come ogni anno ricorda gli eventi del 30 giugno 1960 non in chiave meramente celebrativa ma, al contrario, come occasione per discutere e rivendicare gli ideali antifascisti”, inzia così il documento che chiama a raccolta le svariate anime dell’antifascismo genovese. Una grande mobilitazione antisessista, antirazzista e anticapitalista che arriva dopo la violentissima repressione subita lo scorso 23 maggio in piazza Corvetto. Domenica prossima ancora una volta militanti e cittadini comuni, studenti e lavoratori, donne e uomini, associazioni, centri sociali e realtà della sinistra radicale marceranno insieme per le strade di Genova all’interno di un solido corteo unitario che, in onore di Carlo Giuliani, partirà da piazza Alimonda.

Seppur l’assemblea promotrice sia sempre stata pubblica e orizzontale, senza tante sorprese mancheranno all’appello l’ANPI e la CGIL. Dopo l’ennesima presa di posizione vergognosa, le due organizzazioni – ancora troppo legate ai disgraziati neoliberisti del Pd – hanno deciso nei giorni scorsi di allestire una propria commemorazione che si concluderà con una passeggiata da operetta nella giornata di venerdì 28 giugno, data oltretutto prescelta per la controversa demolizione del moncone est del ponte Morandi.

“La cosa più importante da domandarsi quando si scende in piazza per il 30 giugno è relativa al senso che si vuol dare a un corteo e a una mobilitazione; si ha comunque il dovere della memoria, ma ciò non basta, occorre chiedersi qual è l’attualità di questa mobilitazione e come trasformarla oggi in uno strumento di riscatto per le classi popolari e contro il fascismo. La vittoria della destra arriva infatti in una fase regressiva dal punto di vista economico. Fase in cui la cosiddetta “sinistra ufficiale” ha gestito, attraverso il Pd e i suoi satelliti, la riorganizzazione capitalista che ha distrutto diritti e tutele sul lavoro”, dichiara Potere al Popolo Genova.

L’ascesa della destra e lo sdoganamento dei fascisti nel nostro paese rappresentano infatti il prodotto diretto delle fallimentari politiche d’austerità implementate negli ultimi decenni tanto dal governo Renzi – da chi lo ha preceduto e dai suoi successori, certo – quanto dall’attuale esecutivo giallonero che, peraltro, non ha perso l’occasione di inasprire la repressione delle lotte sociali tramite l’approvazione di orribili decreti “sicurezza” figli legittimi del dl Minniti-Orlando.

“L’Antifascismo non si processa, l’antifascismo non si ferma con sanzioni penali, l’antifascismo non è un crimine ma la linfa vitale delle moderne lotte anticapitaliste, antirazziste, antisessiste! Ambiente, lavoro, istruzione ed i diritti civili sono il terreno sul quale tutti le persone antifasciste vivono ogni giorno la propria resistenza”, continua il comunicato dell’Assemblea permanente Genova Antifascista in cui si parla di lotta al capitalismo, diritti negati, sessismo, lavoro, scuola, periferie, difesa del territorio, inclusione degli emarginati, confini da abbattere e solidarietà con i migranti.

Il Partito Comunista dei Lavoratori “aderisce ed è organicamente coinvolto nella costruzione delle giornate di lotta del 30 Giugno in una prospettiva necessariamente rivoluzionaria e anticapitalista. È una lotta che interessa direttamente i nostri militanti non solo per ragioni politiche, ma anche perchè la nostra candidata a sindaco è stata aggredita da due militanti di CasaPound e un nostro dirigente nazionale, militante a Genova, è sotto processo per un corteo contro Salvini che si concluse con la distruzione della targa di Venturini”.

Per Sinistra Anticapitalista Genova “è una dinamica innegabile, i fascisti hanno rialzato la testa anche in una città come la nostra, Medaglia d’oro della Resistenza. L’impunità che gli viene accordata, e della quale sono responsabili tanto il Pd quanto l’attuale governo fascioleghista, legittima violenze fisiche e verbali che tendono a inasprire e rendere ancora più mostruoso un clima di per sé già insostenibile. La lotta antifascista è più che mai di attualità e deve essere praticata in ogni circostanza dell’attività politica e sociale, in particolar modo da quelle persone che si battono per una democrazia fatta di giustizia sociale, contro la repressione del dissenso e il sessismo, lo sfruttamento capitalistico, il razzismo e le guerre, per la cooperazione tra i popoli e l’uguaglianza. Vogliono dividerci, ma noi saremo sempre più uniti”.

Mentre la sezione locale del Partito Comunista fa sapere che “la data del 30 giugno non rappresenta una ricorrenza da celebrare, ma un momento di lotta da portare avanti, oggi come 59 anni fa, contro ogni forma di fascismo, braccio armato del capitalismo”, anche L’Altra Liguria ricorda come “i valori della Resistenza devono essere riaffermati, perché la nostra democrazia è in affanno e la nostra carta costituzionale, quando non resta lettera morta, è erosa da modifiche che ne minano i principi fondativi. Il neofascismo ha rialzato violentemente la testa, come testimoniano i casi di recenti aggressioni squadriste, dobbiamo essere in piazza il 30 giugno”, invece del 28, verrebbe da dire.

Domenica in piazza ci sarà anche il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, protagonista ultimamente di una battaglia straordinaria per aprire il porto a chi fugge da paesi che i nostri governi hanno contribuito a devastare e chiuderlo alle navi cariche di armamenti: “noi camalli continueremo le forme di solidarietà per gli sfruttati, sempre dalla parte dei più deboli e sempre contro i potenti”. Perché, come ricorda ancora Genova Antifascista, “dalla Palestina alla distruzione dell’Amazzonia, dal controllo delle risorse idriche nei territori occupati allo sfruttamento delle risorse petrolifere, molti sono gli esempi dell’interrelazione fra conflitti politici e degrado ambientale. Anche a Genova assistiamo quotidianamente al peggioramento delle nostre condizioni di vita come conseguenza dello sfruttamento irrazionale del territorio e del taglio ai servizi pubblici, alla sanità e ai trasporti passando per l’edilizia popolare”.

Anche quest’anno, come di consueto, risulta immancabile il solido apporto alla mobilitazione dell’omonimo Circolo 30 Giugno, spazio politico e culturale di libertà e socialità, da quarant’anni anima antifascista e popolare della città. Da venerdì sera infatti si susseguiranno una serie di iniziative culturali, informative, sportive e politiche a supporto della prossima giornata di lotta e rivendicazione.

Il concentramento è previsto per le ore 17 nella piazza dove nel 2001, durante le drammatiche giornate del G8, fu vigliaccamente ucciso Carlo. Il 30 giugno in piazza Alimonda ci sarà la Genova più bella, quella che vogliamo, antifascista e combattiva, aperta e solidale, e partirà in cammino quell’umanità unita dall’amore per una città ribelle, che non vuole costruire muri ma tetti, scuole e ospedali, per uscire dall’apartheid neoliberista e realizzare una società solidale e multiculturale, fondata sulla giustizia sociale e sull’uguaglianza, sulla difesa e l’inclusione dei più deboli. Una società dove non c’è spazio per la viltà dei compromessi al ribasso e per alcun tipo di fascismo.

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