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Attac: non rinunciare a immaginare la società che vogliamo

L’università estiva di Attac: immaginare l’alternativa nello spazio pubblico occupato dal conflitto apparente fra populisti e oligarchia

(..) finchè un nuovo orizzonte politico e culturale di principi, di governo della società, di creazione della ricchezza, di concezione dei rapporti sociali, di trasformazione delle relazioni uomo/donna e uomo/natura, di riappropriazione della democrazia rimarrà inarticolato e non riuscirà a generare una mobilitazione di massa, l”imprinting’ di questi decenni continuerà a far sembrare le idee neoliberali come unica saggezza convenzionale che l’opinione pubblica ha più facilità a percepire e a cui finisce per aggrapparsi”.

Queste parole, tratte dal libro “Europa alla deriva” di Marco Bersani, sintetizzano la motivazione profonda che ispira questa edizione dell’università popolare di Attac Italia.

Viviamo tempi indubbiamente complicati, all’interno dei quali lo spazio pubblico sembra essere interamente  occupato dal “conflitto” tra l’oligarchia finanziaria, espressione dell’establishment europeo, e le forze populiste, sovraniste e nazionaliste, che sembrano incanalare la frustrazione sociale, sino ad arrivare al governo di diversi Paesi, come è avvenuto in Italia. Un conflitto più apparente che reale, poiché entrambi i contendenti, tra loro specularmente complementari, non mettono in discussione le politiche liberiste e di austerità.

Dentro questo confronto, ogni possibile alternativa sembra avere il fiato corto.

Il nostro non è tuttavia un paese pacificato. Se guardiamo alla società, scopriamo infatti un grande paradosso: contrariamente alla percezione soggettiva di molti attivisti, il numero di donne e uomini che, dentro la loro quotidianità sociale, mettono in campo lotte, pratiche ed esperienze che suggeriscono un altro orizzonte e un altro modello sociale, non è mai stato così ampio come in questi ultimi anni; il problema, semmai deriva dal fatto che, mai come in questi medesimi anni, questo insieme di donne e di uomini ha inciso così poco sull’agenda politica.

E’ come se la rassegnazione all’inevitabilità del quadro generale avesse ridimensionato anche il loro orizzonte, e l’azione compiuta da ciascuno di essi, pur essendo sapiente, determinata e radicale dentro l’esperienza specifica, avesse smesso di essere considerata una tappa di un percorso collettivo per una società diversa. E’ questa contraddizione che rende vetusta l’idea novecentesca della rappresentanza: questo insieme di donne e di uomini non cerca qualcuno che le rappresenti, bensì necessita di una nuova visione del mondo, che sappia coniugare verso il futuro chi fa il pane con la pasta madre con chi ‘assalta’ i cantieri della Tav.

Proprio per dare il nostro contributo a questo salto di qualità, abbiamo pensato di ‘mettere i piedi nel piatto’ e, dopo anni di analisi critica dell’esistente e di come il modello capitalistico non funzioni, crediamo sia giunto il momento di confrontarci sulla prospettiva e iniziare a dire come dovrebbe/potrebbe essere l’alternativa.

Per questo abbiamo deciso di intitolare questa sessione dell’università popolare LA SOCIETÀ CHE VOGLIAMO e di dipanare il percorso attraverso sei seminari “specifici”, ciascuno dei quali sarà organizzato con un/una relatore/relatrice (alcuni ne avranno due), il cui compito non sarà quello di dare risposte esaustive, bensì di fornire il maggior numero di strumenti conoscitivi possibili, per favorire la discussione fra i partecipanti, che avverrà sia in tavoli di lavoro sia in plenaria.

L’università si terrà, come ormai da diversi anni, nel piacevolissimo scenario del Camping “Le Tamerici” a Cecina Mare (LI) dal 13 al 15 settembre 2019.

I sei seminari

“Lavoro e reddito nella società che vogliamo” venerdì 13 ore 14.30-17.15

con il contributo di Roberto Ciccarelli, filosofo e saggista.

“La rivoluzione ecologica nella società che vogliamo” venerdì 13 ore 17.30-19.45

con il contributo di Alice Dal Gobbo, sociologa dell’Università di Trento

“Pubblico, privato, comune nella società che vogliamo” sabato 14 ore 10.30-13.00

con il contributo di Giuseppe Micciarelli, ricercatore di Filosofia politica e del diritto

“La rivoluzione femminista nella società che vogliamo” sabato 14 ore 14.30-17.15

con i contributi di Barbara Romagnoli, giornalista e saggista, e di Marina Turi, statistica e giornalista free lance

“La questione europea nella società che vogliamo” sabato 14 ore 17.30-19.45

con il contributo di Stefano Risso, studioso di Attac Italia

“Come si decide nella società che vogliamo” domenica 15 ore 10.30-13.30

con i contributi di Paolo Gerbaudo, sociologo del King’s College London, e di Marco Deseriis della Northeastern University di Boston

Poichè una nuova visione della società è tutta da costruire, siamo consapevoli di come questa edizione dell’università potrà rappresentare non più che un primo passo e di come ognuno dei temi trattati inevitabilmente rimanderà a nuove riflessioni e approfondimenti.

Ma riteniamo necessario gettare il cuore oltre l’ostacolo e iniziare a camminare con quanti sentono la medesima esigenza.

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