12.8 C
Rome
mercoledì, Novembre 13, 2024
12.8 C
Rome
mercoledì, Novembre 13, 2024
Homein fondo a sinistraCaccia alle streghe: Ken Loach espulso dal Labour

Caccia alle streghe: Ken Loach espulso dal Labour

Purghe nel Labour Party, dopo la sospensione di Corbyn, l’espulsione del regista Ken Loach

«We are many, they are few», siamo in tanti e loro sono pochi, commenta Ken Loach annunciando la sua espulsione dal Labour nel corso di quella che il regista e militante marxista rivoluzionario non esita a chiamare «caccia alle streghe» ordita dalla leadership laburista. Perché il labour torni ad essere un fedele interprete del neoliberismo, ferocemente antipopolare e guerrafondaio, blairiano, nella stessa versione del Pd italiano o della Spd germanica o del Ps francese, era necessario che la nuova guida facesse piazza pulita della massa di militanti che avevano sostenuto la stagione di Corbyn. Ed è quello che sta accadendo da un po’ in quel partito (leggi gli articoli di Popoff) dopo la parentesi antiliberista, pacifista e antimperialista interrotta con la sconfitta di Corbyn. Il durissimo atto d’accusa è arrivato dallo stesso regista britannico, che ha denunciato di essere stato espulso dal partito per essersi opposto all’ondata di epurazioni contro i sodali di Jeremy Corbyn e i critici del suo successore, il più moderato Keir Starmer. «Lo stato maggiore laburista ha infine deciso che non sono adatto a far parte del loro partito, poiché non rinnegherò quelli che sono stati già espulsi. Ebbene, sono orgoglioso di stare con i buoni amici e compagni vittime dell’epurazione. C’è davvero una caccia alle streghe», ha scritto su Twitter il regista 85enne, vincitore della Palma d’oro a Cannes e celebrato in tutto il mondo per la capacità di raccontare nei suoi film la faccia più criminale del capitalismo e la fatica quotidiana delle fasce più deboli della società britannica.

«Starmer e la sua cricca non guideranno mai un partito del popolo. Siamo tanti, loro sono pochi. Solidarietà», ha aggiunto Loach, con un attacco frontale nei confronti del nuovo capo del partito, succeduto al più radicale Corbyn dopo la sconfitta elettorale del 2019, che aveva spianato la strada per Downing Street a Boris Johnson. Corbyn, esponente della sinistra pacifista e storico sostenitore della causa palestinese, era stato sospeso dal partito nell’ottobre dello scorso anno per aver affermato che il problema dell’antisemitismo all’interno del Labour era stato «drasticamente sopravvalutato per ragioni politiche» dagli oppositori e dai media. Un mese dopo un comitato disciplinare aveva revocato la sospensione dopo che Corbyn aveva rilasciato una dichiarazione conciliante, ma Starmer si era opposto. Più di recente altri gruppi della base erano stati espulsi dopo essere stati giudicati «incompatibili» con i valori laburisti. Un altro esponente del partito, Howard Beckett era stato sospeso a maggio dopo aver criticato la ministra dell’Interno Priti Patel, chiedendone le dimissioni. con l’hashtag #StandWithKenLoach, lo stesso Corbyn commenta via twitter: «Ken Loach ha fatto film eccezionali, da Cathy Come Home a I Daniel Blake, ha diretto brillanti trasmissioni per il Labour, ed è sempre stato dalla parte degli oppressi. Merita il nostro rispetto e la nostra solidarietà».

Ken Loch aveva lasciato il Labour negli anni ’90 dopo una militanza trentennale, in polemica con la sterzata al centro di Tony Blair. In seguito aveva sostenuto partiti come Respect e Left Unity che si presentavano come alternativa radicale ai laburisti. Dopo l’elezione a segretario del socialista Corbyn, il regista era rientrato. L’espulsione di Loach ha fatto rumore. Secondo l’ex cancelliere ombra John McDonnell «espellere un socialista così bravo che ha fatto così tanto per promuovere la causa del socialismo è una vergogna. I film di Ken hanno messo in luce le disuguaglianze nella nostra società, ci hanno dato speranza per il cambiamento e ci hanno ispirato a reagire. Mando la mia solidarietà al mio amico e compagno».

Dall’Italia si registrano le reazioni di Arturo Scotto, coordinatore di Articolo Uno («Il @UKLabour espelle #KenLoach, una delle voci più originali di questo tempo. Antisemita perché amico dei palestinesi. Una equazione folle. Da caccia alle streghe. Tutto questo accade quando la storia presenta il conto a #Blair con il disastro morale e militare in #Afghanistan) e di Maurizio Acerbo («solidarietà dall’Italia al compagno Ken espulso dal Labour. I neoliberisti sono illiberali e guerrafonda», si legge sul suo twitter con il tipico indice rivolto verso il basso). Meglio tardi che mai: Acerbo è segretario del Prc lo stesso partito che nel 2007 sospese il senatore Franco Turigliatto che non voleva votare il rifinanziamento della missione italiana in Afghanistan. All’epoca Ken Loach (assieme a molti altri esponenti della sinistra internazionale come Noam Chomsky, Tariq Alì, Zanotelli, Cremaschi, Luca Casarini, Piero Bernocchi e i comitati No-Tav) firmò un documento di solidarietà con Franco Turigliatto che ora ricambia, attraverso un breve comunicato della direzione di Sinistra Anticapitalista, l’organizzazione nata a seguito di quella espulsione da Rifondazione: «Siamo vicini, umanamente e politicamente, al compagno Loach e a ogni militante espulso da una burocrazia indegna e subalterna alle classi dominanti. Siamo certi che le forze classiste della sinistra britannica sapranno costruire una dimensione di massa, autonoma e combattiva, capace di smascherare la burocrazia blairiana e contrastare le politiche liberiste del governo di Boris Johnson».

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Maya Issa: «Nessun compromesso sulla pelle dei palestinesi»

L'intervento della presidente del Movimento Studenti Palestinesi in Italia all'assemblea nazionale del 9 novembre [Maya Issa]

Come possiamo difenderci nella nuova era Trump

Bill Fletcher, organizzatore sindacale, sostiene che ora “il movimento sindacale deve diventare un movimento antifascista”. [Dave Zirin]

Presidenziali USA: la gauche francese si scontra sul crollo di Kamala

Il fallimento di Kamala Harris si riflette sulle divisioni strategiche della sinistra francese nel tentativo di battere l'estrema destra [Mathieu Dejean]

Compri tonno, mangi mercurio

Un rapporto rivela che ce n'è troppo e in ogni scatoletta perché la "soglia accettabile" la impone la lobby della pesca 

Luca Casarini: il “noi” al tempo di Trump. Un dibattito necessario

Una riflessione a caldo dopo l'esito delle presidenziali Usa. Un dibattito necessario che deve essere necessariamente lungo [Luca Casarini]