18.2 C
Rome
sabato 30 Settembre 2023
18.2 C
Rome
sabato 30 Settembre 2023
HomecultureMeglio gattini che palestinesi

Meglio gattini che palestinesi

Era l’8 gennaio del 2009 quando Vittorio Arrigoni scriveva da Gaza dell’orrore delle bombe al fosforo e dell’indifferenza del mondo

1236766_10201972328260921_1306853586_n

di Vittorio “Vik” Arrigoni

“Prendi dei gattini, dei teneri micetti e mettili dentro una scatola” mi dice Jamal, chirurgo dell’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, mentre un infermiere pone per terra dinnanzi a noi proprio un paio di scatoloni di cartone, coperti di chiazze di sangue. “Sigilla la scatola, quindi con tutto il tuo peso e la tua forza saltaci sopra sino a quando senti scricchiolare gli ossicini, e l’ultimo miagolio soffocato.” Fisso gli scatoloni attonito, il dottore continua “Cerca ora di immaginare cosa accadrebbe subito dopo la diffusione di una scena del genere, la reazione giustamente sdegnata dell’opinione pubblica mondiale, le denunce delle organizzazioni animaliste…” il dottore continua il suo racconto e io non riesco a spostare un attimo gli occhi da quelle scatole poggiate dinnanzi ai miei piedi. “Israele ha rinchiuso centinaia di civili in una scuola come in una scatola, decine di bambini, e poi la schiacciata con tutto il peso delle sue bombe. E quale sono state le reazioni nel mondo? Quasi nulla. Tanto valeva nascere animali, piuttosto che palestinesi, saremmo stati più tutelati.”

A questo punto il dottore si china verso una scatola, e me la scoperchia dinnanzi. Dentro ci sono contenuti gli arti mutilati, braccia e gambe, dal ginocchio in giù o interi femori, amputati ai feriti provenienti dalla scuola delle Nazioni Unite Al Fakhura di Jabalia, più di cinquanta finora le vittime. Fingo una telefonata urgente, mi congedo da Jamal, in realtà mi dirigo verso i servizi igienici, mi piego in due e vomito. Poco prima mi ero intrattenuto in una discussione con il dottor Abdel, oftalmologo, circa i rumors, le voci incontrollate che da giorni circolano lungo tutta la Striscia secondo le quali l’esercito israeliano ci starebbe tirando addosso una pioggia di armi non convenzionali, vietate dalla Convenzione di Ginevra. Cluster bombs e bombe al fosforo bianco. Esattamente le stesse che l’esercito di Tsahal utilizzò nell’ultima guerra in Libano, e l’aviazione USA a Falluja, in violazione delle le norme internazionali. Dinnanzi all’ospedale Al Auda siamo stati testimoni e abbiamo filmato dell’utilizzo di bombe al fosforo bianco, a circa cinquecento metri da dove ci trovavamo, troppo lontano per essere certi che sotto gli Apache israeliani ci fossero dei civili, ma troppo tremendamente vicino a noi. Il Trattato di Ginevra del 1980 prevede che il fosforo bianco non debba essere usato direttamente come arma di guerra nelle aree civili, ma solo come fumogeno o per l’illuminazione. Non c’è dubbio che utilizzare quest’arma sopra Gaza, una striscia di terra dove si concentra la più alta densità abitativa del mondo, è già un crimine a priori (…)

Restiamo umani.

Vik

[guerrillaradio]

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Francia, 150 piazze contro la polizia razzista e assassina

Migliaia di persone hanno sfilato in Francia contro il razzismo sistemico e la violenza della polizia [Pascale Pascariello e Rachida El Azzouzi]

«Che sbaglio licenziare Gibelli, ma basta fango sulla Cgil!»

Il caso del licenziamento dell'ex portavoce di Corso Italia e le speculazioni di stampa e tv di destra. Parla Eliana Como portavoce dell’area di sinistra radicale in Cgil

Fumetti. La rentrée di Magico Vento

Tre albi, da ottobre a dicembre, riporteranno la serie di Gianfranco Manfredi in edicola

Estela Carlotto: “Non staremo zitte! Dobbiamo prenderci cura della democra...

Argentina. Intervista a Estela Carlotto, presidente delle Abuela de Plaza de Mayo di fronte al revisionismo storico del candidato della destra liberista [Victoria Ginzberg]

Con Attac, fuori dalla guerra e dal liberismo

“Il pianeta della cura” Presentazione dell’Università estiva 2023 di Attac Italia