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Bombe Dime, così Israele gambizza i palestinesi

Da Gaza, un medico norvegese: «Sono bombe fatte per mutilare, lanciate da droni con obiettivi precisi». L’arma è ideata dai laboratori Usa del Pentagono.

di Massimo Lauria

Il fumo di un'enorme esplosione causato dalla distruzione di una centrale elettrica.
Il fumo di un’enorme esplosione causato dalla distruzione di una centrale elettrica.

 

Da una settima l’esercito israeliano starebbe lanciando sulla popolazione di Gaza bombe Dime (Dense Inert Metal Explosive), pensate per colpire le persone con conseguenze fisiche irreparabili. È l’allarme lanciato da un medico norvegese, Erik Fosse, che da venerdì scorso opera nell’ospedale al-Shifa di Gaza. «Queste bombe sono fatte per mutilare. Poche persone sopravvivono dopo essere state colpite», dice al quotidiano francese l’Humanité. Non è la prima volta che Israele usa questo tipo di bomba. l’aviazione di Tel Aviv l’aveva sperimentata già nel 2008/2009, durante i massicci bombardamenti nell’operazione “Piombo Fuso”.

Secondo l’Ocha (il Coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite), il diluvio di fuoco che Israele sta facendo cadere sulla Striscia di Gaza, ha già provocato oltre 170 morti e 1300 feriti in una settimana. Una carneficina aggravata dall’uso di armi a “stretto raggio”, come il Dime, ideate per uccidere in modo mirato, senza provocare danni all’ambiente circostante. La bomba Dime, lanciata da droni, colpisce in un’area di quattro metri. Se l’obiettivo non viene centrato in pieno e sopravvive, le ferite provocate «sono quasi sempre incurabili».

«Poche persone sopravvivono – dice il chirurgo norvegese, professore a Oslo -. Quest’uomo è vivo – prosegue indicando un ferito sul lettino – perché era sufficientemente distante dal luogo dell’impatto. Ma se un bambino viene colpito da una di queste bombe, possiamo essere certi che è stato mirato intenzionalmente. Personalmente ho visto due bambini in questi giorni colpiti in questo modo». Erik Fosse si è fatto un’idea abbastanza precisa dei danni provocati da quest’arma micidiale, nelle precedenti missioni sanitarie all’ospedale al-Shifa, durante l’operazione “Piombo Fuso”.

L’aviazione israeliana, infatti, avrebbe già usato questo tipo di bombe durante altre volte, come ad esempio nl sud del Libano nel 2006 e a Gaza durante l’offensiva tra il 2008 e il 2009.

Gaza
Gaza

La Dime è un’arma ideata e sviluppata negli anni 2000 dai laboratori della Us Air Force. L’involucro della bomba è realizzato in fibra di carbonio contenente una lega di metalli pesanti e polvere di tungsteno esplosiva con cobalto, nichel o ferro. Le ferite sono quasi incurabili e di solito portano all’amputazione. Secondo quanto riporta il sito d’informazione francese, Dime provoca ingenti danni alla materia dei tessuti molli (derma, muscoli e ossa). L’arma è usata particolarmente nelle guerre asimmetriche, ufficialmente per evitare danni collaterali.

Ma a giudicare dalle numerose ferite riportate dai civili palestinesi, i danni collaterali a questo punto non si contano più. Questo tipo di arma che non è vietata dalle convenzioni internazionali, ma i suoi effetti sono atroci, denunciano ancora i medici di Gaza. Le chiamano “bombe pulite” perché uccidono senza provocare grossi danni all’ambiente circostante. Ma la pratica è tutt’altro che pulita, visto l’altro numero di mutilazioni e morti tra i civili.

«Lavoriamo giorno e notte – dice ancora il medico norvegese -. Molti bombardamenti avvengono durante la notte. Abbiamo molte famiglie che vengono qui con un sacco di infortuni, colpiti dalle schegge o perché sono stati sepolti sotto le macerie. Abbiamo anche pazienti con lesioni derivanti dall’uso di armi antiuomo. Solitamente curiamo persone colpite da schegge. Questo si vede in tutte le guerre. Ma bisogna tener presente che le persone a Gaza sono indebolite da sette anni di embargo e gli effetti sui feriti sono più gravi. Ma ci sono anche, come nel 2008/2009, i pazienti colpiti da bombe Dime, lanciati dai droni, che trasportano queste piccole bombe che hanno poi un effetto devastante sulle vittime».

Poi Fosse illustra le caratteristiche delle ferite: «In generale, vengono colpiti gli arti inferiori, come in questo caso qui – dice sollevando il lenzuolo che copre un ferito -. L’uomo ha perso la gamba destra e si trova tra la vita e la morte. Il suo volto è parzialmente bruciato. Ha difficoltà a respirare. Questo è un enorme disastro umanitario. Un disastro creato da uomini».

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