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Spagna: “Iglesias si crede Chavez”, ma è solo una intervista manipolata

Come ti manipolo una intervista. E’ accaduto al leader spagnolo di Podemos intervistato per Antena3 da Jordi Évole. Video

di Marina Zenobio

pablo iglesias

Non c’è pace per Pablo Iglesias, eurodeputato e leader del partito spagnolo Podemos. O gli tolgono la parola, come accaduto in Commissione europea agli inizi di settembre, quando il suo intervento, molto critico sulla politica estera di Ue e Usa, è stato bruscamente interrotto, oppure le sue parole vengono stupidamente manipolate, come accaduto con una intervista rilasciata a Jordi Évole, giornalista della tv spagnola Antena3 e conduttore del programma “Salvados”, trasmesso dalla catena La Sexta, dello stesso gruppo di Antena3.

A denunciare indignato la manipolazione delle parole di Iglesias è lo stesso giornalista che lo ha intervistato, attraverso un tweet con cui Évole si sfoga: “Anche se facciamo parte dello stesso gruppo mi sembra un errore che Antena3 riporti così l’intervista a Pablo Iglesias”, aggiungendo poi un video che evidenzia come sono state manipolate le parole del leader di Podemos e di cosa invece avesse detto nella realtà.

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Il giornalista catalano si riferisce ad un tratto della videointervista in cui Pablo Iglesias risponde ad una domanda su cosa pensa della possibilità di poter avere un programma televisivo sullo stile del defunto presidente venezuelano Hugo Chavez.

La voce fuori campo, che accompagna l’intervista trasmessa giovedì scorso da Antena3, a un certo punto afferma che il leader de Podemos, ormai terza forza politica in Spagna, “ha già indossato i panni da presidente e pensa già ad un proprio show televisivo, così come lo aveva Hugo Chavez in Venezuela” e aggiunge a continuazione una esclamazione di Iglesias “questo sì che sarebbe bello!”

In realtà, alla domanda di Évole se Iglesias desiderasse avere un programma sullo stile di Chavez, nel caso diventasse un giorno premier del governo spagnolo, l’eurodeputato ha risposto un contundente “chiaro che no”.

A una puntualizzazione successiva di Évole, che riflette sulla possibilità di avere un programma “settimanale o mensile” con un formato stile Il presidente risponde, Iglesias risponde “sarebbe bello” aggiungendo “che un presidente ci metta la faccia, ogni mese, e risponda alle domande di cinque giornalisti bastardi come te, invece di come si fa ora, con due domande tra amici o attraverso uno schermo al plasma”, riferendosi ad un recente intervento realizzato in videoconferenza dall’attuale primo ministro spagnolo, il conservatore Mariano Rajoy.

 

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