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#14N, è Sciopero Sociale in oltre 25 città italiane

Cortei, picchetti, dimostrazioni, occupazioni per lo sciopero sociale organizzato da sindacati di base e movimenti. Cariche della polizia a Milano e Padova

Sciopero sociale a Milano
Sciopero sociale a Milano

Dopo mesi di preparazioni e mobilitazioni locali il #14N, la giornata dello Sciopero Sociale generalizzato è arrivata e, come annunciato, almeno in 25 città, tra cui Padova, Milano, Pisa passando per Roma, Campobasso, Matera arrivando fino a Palermo, si è manifestato contro il governo Renzi, il suo Jobs Act, la sua concezione di Buona Scuola, contro austerità e privatizzazione dei Beni Comuni, contro la legge di stabilità e per un modello di sviluppo che è semplicemente in rotta di collisione rispetto a quello del governo Renzi.

Sono queste le parole d’ordine che stanno caratterizzando le mobilitazioni dello sciopero sociale in corso, e che durerà tutta la giornata con iniziative locali annunciate e a sorpresa. Un primo evento frutto di un lavoro capillare portato avanti da mesi da sindacati di base tra cui Cobas e Usb, studenti, precari, disoccupati, movimenti di lotta per la casa, centri sociali , attivisti per i diritti civili delle occupazioni cultuali. Alla giornata ha aderito anche la Fiom con lo sciopero dei metalmeccanici che hanno manifestato a Milano.

Proprio a Milano gli studenti, dopo aver subito una carica sul percorso autorizzato dalla Questura, hanno occupato l’Università statale. Un corteo molto combattivo, segnato dalla presenza massiccia della Fiom che qui a Milano ha fissato la prima delle due manifestazioni di preparazione allo sciopero generale. La prossima sarà a Napoli venerdì 21. Fischi “visibili” per la Camusso e, al momento della carica della polizia contro alcuni anarchici in Piazza Duomo, un nutrito gruppo di tute blu è riuscito ad impedire la mattanza. Da segnalare la partecipazione, anomala, forse anche illegittima, alla carica di alcuni soldati impegnati probabilmente nell’Operazione Strade sicure.

A Venezia è occupato alla Biennale il padiglione di Expo.
A Padova, nei pressi di piazza Mazzini, nel tentativo di passare davanti alla sede locale del Pd, il corteo di circa un migliaio di attivisti ha forzato il blocco della polizia e si sono verificati scontri. Il corteo poi si è sciolto per riconvocarsi alle 19, quando torneranno in piazza per protestare contro le ordinanze del sindaco leghista Massimo Bitonci.
Il corteo a Napoli, dopo aver bloccato la tangenziale, si è diretto a Piazza Dante facendo un blitz nella locale anagrafe per affermare il dirito alla residenza per gli occupanti.

manifesta 14 novembre 2014

Oltre 15.000 strikers invadono la Tangenziale di Napoli, paralizzando il traffico. L’occupazione è ancora in corso e sta raggiungendo l’uscita di Capodimonte. In questa importante giornata di lotta precar*, lavorat*, student*, occupanti casa scendono in piazza insieme a movimenti sociali, sindacati di base e FIOM a rivendicare un reddito garantito, un salario minimo europeo, un nuovo welfare, saperi, case, dignità  e felicità per tutt*. #napolisciopera per 24h e continua a incrociare le braccia. A Napoli, lo sciopero sociale è stato anticipato ieri dalle azioni dei precari scuola agli scavi di Pompei e dall’occupazione di alcune facoltà universitarie come Lettere. Questa mattina oltre cento persone in emergenza abitativa hanno occupato la Municipalità di Napoli Centro per contestare il piano Lupi e rivendicare il diritto di residenza per chi deve vivere in un palazzo occupato. Gli studenti hanno sigillato molte scuole prima di dirigersi al corteo.

tang6

 

A Firenze, Torino, Pisa, Bergamo, Bari e molte altre città i cortei non si accontentano dei percorsi autorizzati e hanno proseguono con blocchi stradali e manifestazioni non programmate.

foto G.CROCCO
foto G.CROCCO

A Roma un grande corteo con non meno di 15 mila persone si è snodato per la città senza particolari tensioni, a parte qualche uovo lanciato contro il Mef e l’ambasciata tedesca . Partendo da Piazza Indipendenza è passato davanti al Policlinico Umberto I, dove un gruppo di lavoratori ha accolto il corteo con striscioni a difesa della sanità pubblica, stessa scena a via dei Reti, al passaggio davanti a quello che una volta era il rinomato centro di Neuropsichiatria Infantile ma che sta risentendo profondamente dei tagli alla sanità. Arrivato a piazza di Porta Maggiore al corteo si congiunto con un altro corteo di studenti medi provenienti da zona Piramide, e insieme hanno proseguito verso Piazza Vittorio, ultima tappa della manifestazione.

studenti piramide

Prima del corteo romano, diversi attivisti travestiti da Super Mario, il celebre idraulico protagonista del videogames, hanno occupato l’atrio dell’Acea, l’azienda comunale che si occupa di acqua e energia elettrica, per protestare contro “privatizzazioni e i distacchi”. Più tardi rappresentanti dei Movimenti per al casa hanno occupato anche un’ex sede della Bnl mostrando striscioni come “Casa reddito dignità”. Blitz anche al Colosseo dove un gruppo di lavoratori sono saliti sulle impalcature usate per il restauro e hanno esposto uno striscione: “No Jobs act e privatizzazione servizi pubblici”. Un gruppo di circa trenta lavoratori, con il sostegno dell’USB, è salito in cima al Colosseo ed ha srotolato gli striscioni: IO STO CON ILARIO E VALENTINO e NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL TRASPORTO PUBBLICO. L’iniziativa, attuata nell’ambito della odierna giornata di sciopero sociale, è in solidarietà con Ilario e Ilari e Valentino Tomasone, i due autisti di bus sospesi dalla società di trasporti Roma Tpl dopo la loro partecipazione alla trasmissione “Presa diretta”, e di protesta contro le azioni disciplinari effettuate dalla stessa società nei confronti di numerosi altri dipendenti. Ilario e Valentino, colpiti da sospensione disciplinare, incarnano le conseguenze del jobs act sui i diritti dei lavoratori.

foto G.CROCCO
foto G.CROCCO

A Pescara non meno di duemila persone secondo stime delle forze dell’ordine, oltre cinquemila secondo gli organizzatori, hanno partecipato al corteo dal molo nord fino al centro cittadino. In piazza Forum dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, Cobas, USB, Sinistra Anticapitalista, PCL, Prc, Centro Sociale Autogestito Zona 22, studenti di varie scuole della città, Le Antigoni, attivisti GLBTQI, Abruzzo Social Forum, comitati in lotta contro l’elettrodotto e le trivellazioni petrolifere e tantissimi cittadini. Tra i tanti striscioni e cartelli contro il decreto “Sblocca Italia”, il Jobs Act, la “Buona Scuola” renziana e contro la deriva petrolifera, spicca anche un cartello “No Tav”. All’arrivo del corteo spettacolare iniziativa del Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua Pubblica: centinaia di persone con i propri corpi hanno composto a Piazza Salotto a Pescara un grande slogan per esprimere il dissenso verso il Decreto “Sporca Italia” (come lo definiscono nel loro comunicato gli ambientalisti) del Governo Renzi che promuove anche in Abruzzo la deriva petrolifera. Un gigantesco “No Oil” contro la “privatizzazione dell’acqua e dei servizi, trivelle, lavoro precario” che Renzi propone come “ricetta” per uscire dalla crisi “nonostante la cosiddetta crisi sia stata creata proprio da queste scelte”. Gli ambientalisti denunciano che “la Legge di Stabilità, il Job Act e il Decreto Sporca Italia costituiscono l’assalto allo Stato sociale per concentrare ulteriormente la ricchezza in poche mani”. In queste ore è ormeggiata al porto di Ortona la portaerei Cavour “costata 1,4 miliardi di euro, ovvero l’equivalente di 4 mila asili nido” ricorda Corrado Di Sante, storico attivista dei movimenti e dell’Abruzzo Social Forum accusando “ci dicono che non ci sono i soldi e poi si finanziano gli armamenti, tagliando sul welfare”. Durante il corteo gli studenti hanno scandito i nomi dei 43 desaparecidos di Iguala (Messico) affermando che “Il diritto di resistere e manifestare non si viola”.

Oltre 100.000 gli studenti che hanno manifestato in oltre 60 piazze di tutta Italia. Oltre 15.000 studenti che a Roma in due differenti cortei che hanno paralizzato la città, 10.000 a Milano, 5.000 a Torino e 20.000 Napoli in cortei che continuano a riversarsi lungo le strade della città. Molte migliaia a Bari, Bologna, Pisa, Salerno, Genova, Ferrara, Trieste. Da Nord a Sud studenti e precari insieme hanno invaso le città per chiedere più diritti e giustizia. Durante il corteo ci sono state diverse azioni sui territori: occupazioni di centri per l’impiego e uffici per stage e tirocini, blitz all’interno dei job center. Le città sono state tappezzate di “curricola precari”; si segnalano anche presidi davanti a mense, uffici per il diritto allo studio, agli studentati e blocchi nelle maggiori arterie delle Città italiane. Sono solo una piccola parte delle azioni di questa mattina e che continueranno tutta la giornata.

L’Altra Emilia Romagna, lista della sinistra alternativa al Pd, in lizza per le regionali del 23 novembre, si riconosce nelle motivazioni e nelle finalità dello sciopero indetto dalla Fiom e dello sciopero sociale proclamato oggi dai sindacati di base (Asia-Udb-Rdb) e dalla rete di associazioni aderenti allo Strike Meeting. «Sostiene tutti i lavoratori, di qualsiasi categoria e condizione, retribuiti e non, nella comune lotta contro la precarizzazione e lo smantellamento dei loro diritti. Partecipa alle manifestazioni di protesta contro le politiche europee e nazionali che demoliscono il welfare e il diritto a un lavoro dignitoso e contro il Jobs Act, che diffonderà precarietà e ricattabilità per tutti, affossando, di fatto, qualsiasi garanzia di stabilità, di tutela del lavoro e di equità dei compensi», spiega Cristina Quintavalla, la candidata presidente che ha anche incontrato la direzione della Camera del Lavoro assicurando l’appoggio della lista alle mobilitazioni che, come lo sciopero sociale, alludano a campagne combattive e di ampio respiro per fermare jobs act, sblocca Italia, delocalizzazioni, privatizzazioni e legge di stabilità.

«Lo sciopero finalmente indetto, dopo tante esitazioni dalla Cgil per il 5 dicembre, è un’occasione, ma dovrà esser molto diverso da come lo immagina l’apparato di quel sindacato. Non deve restare un’iniziativa di pura testimonianza, ma deve inserirsi in un percorso per arrivare davvero a cacciare il governo Renzi e a invertire le politiche economiche e sociali. La durezza del’attaco impone che la lotta sia fortemente unitaria – è il commento di Sinistra Anticapitalista che, dopo la giornata di sciopero sociale a cui ha aderito e partecipato rilancia l’appello per una mobilitazione generale che blocchi tutto il paese – occorre unire le resistenze sociali ma parziali, bloccare fabbriche, uffici, scuole, università, strade, piazze, per coinvolgere in un movimento sociale unitario davvero tutti, operai, precari, giovani, studenti, disoccupati, migranti e per fermare il paese. Solo con un vasto e prolungato conflitto respingeremo le misure del padronato, dell’Unione europea, del governo Renzi fino a cacciarlo. Occorre una piattaforma che faccia convergere tutte le lotte già in corso, contro le ristrutturazioni aziendali e per la difesa del posto di lavoro, per la difesa dell’istruzione pubblica, per la difesa del territorio dalle devastazioni ambientali, contro le grandi opere inutili e distruttive, per i diritti e per il reddito sociale.Occorre un grande sciopero generale per il ritiro del Jobs Act e della legge di stabilità, per il salario, il reddito e pensioni dignitose, per la difesa dell’articolo 18 e delle libertà sindacali e sociali, per la riduzione dell’orario di lavoro, unica strada per creare occupazione, per il diritto alla casa, alla salute, allo studio, a trasporti pubblici gratuiti e di qualità, per la difesa dell’ambiente contro le grandi opere nocive, per la parità di diritti tra italiani e migranti».

Da Milano, dopo il corteo, anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, osserva che «le immagini provenienti da tutta Italia raccontano un Paese unito nella lotta contro le politiche di Renzi: tute blu e precari, giovani e disoccupati, pensionati e migranti sono scesi in piazza oggi per mandare un messaggio chiaro al governo. Reddito e lavoro per tutti! La lotta, così ampia, partecipata e trasversale, deve continuare: da oggi allo sciopero generale del 5 dicembre facciamo crescere la piazza e le mobilitazioni. Basta repressione: ogni manifestazione si trasforma in cariche e tafferugli che si potrebbero evitare se solo non si considerasse la protesta un mero problema di ordine pubblico”.

 

Ma gli eventi, tra cortei, picchetti, occupazioni e dimostrazioni sono stati veramente tanti, ed altri sono in programma nel corso della giornata e fino a mezzanotte. Tutte le informazioni sul sito www.scioperosociale.it

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