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Homein fondo a sinistraParla Tsipras: «Si dica che il debito non è sostenibile»

Parla Tsipras: «Si dica che il debito non è sostenibile»

«Non abbiamo firmato e non si è scatenata la catastrofe. Il passaggio dal memorandum al nuovo programma per la Grecia è ormai l’oggetto del prossimo Eurogroup»

da Atene, Elena Sirianni

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Pare si vada definendo un accordo fra Grecia e partners europei in vista del prossimo Eurogroup di lunedì 16 febbraio. Ieri, prima del vertice dei capi di stato, il premier greco ha incontrato il presidente dell’Eurogroup Dijsselbloem con cui ha concordato che entro lunedì venga formulato un nuovo programma per la Grecia da presentare alla riunione dell’Eurogroup. Al nuovo accordo lavoreranno due commissioni tecniche, una formata dai consulenti economici del ministero dell’economia greco guidata dal Prof. G. Chouliarakis e l’altra costituita da funzionari della Commissione Europea e con a capo il presidente dell’Euro Working Group T. Wieser.
In serata il premier greco ha preso parte al vertice dei capi di stato dell’Unione Europea ed è stata la prima volta per un leader del Partito della Sinistra Europea. Alexis Tsipras ha incontrato per la prima volta la cancelliera tedesca Merkel con cui ha scambiato qualche battuta. L’agenda del vertice era incentrata sui fatti dell’Ukraina e sulla minaccia terroristica, e solo l’ultima parte è stata dedicata alla richiesta della Grecia di rinegoziazione del prestito ottenuto da Ue, BCE e FMI.
Alla fine del vertice Alexis Tsipras ha risposto in conferenza stampa ai giornalisti greci e stranieri. Ha esordito dicendo che si erano intensificate nelle ultime giorni le voci, dentro e fuori dalla Grecia, di uno scenario di crisi e di fallimento del paese nel caso in cui il governo greco non avesse accettato e firmato la prosecuzione del memorandum. « Non abbiamo firmato e non si è scatenata nessuna catastrofe. Il passaggio dal memorandum al nuovo programma per la Grecia è ormai l’oggetto delle trattative nonchè del prossimo Eurogroup». Il messaggio che il governo greco vuole trasmettere è che ha argomenti validi, che li sostiene e guadagna consensi sul tavolo delle trattative, “non ricatta nè viene ricattato”. E che l’Europa non è solo un terreno di scontri ma anche di compromessi.

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«Oggi ce ne andiamo avendo compiuto passi importanti, ma c’è ancora strada da fare. Si è capito però che nessuno vuole generare situazioni di rottura per confermare le proprie ossessioni o meschine convenienze. Il nostro obiettivo è un programma ponte che ci conduca da qui a sei mesi ad un nuovo contratto sociale con i nostri partners. Questo contratto prevederà impegni per il pareggio del bilancio ma anche un margine finanziario per ritornare a crescere »
Tsipras ritiene che sia possibile trovare punti di accordo. Il governo è deciso ad impegnarsi a rispettare il pareggio di bilancio ma ribadisce che lo sforzo chiesto alla Grecia è stato troppo più grande delle sue possibilità perchè non si è voluto riconoscere che il debito non è sostenibile. Se non prendiamo atto di questo per cercare una soluzione nè la Grecia nè l’Europa riusciranno ad uscire dalla crisi. Denuncia inoltre come tutto il peso dello sforzo di risanamento dei conti pubblici sia stato finora scaricato sulle spalle del ceto medio e degli strati più deboli della popolazione col risultato che oggi ci sono persone prive di beni essenziali, come un tetto, il cibo, la corrente elettrica. Il governo ritiene sia possibile, attraverso un programma di riforme, colpire i mali del paese che sono alla base di queste ingiustizie, aggiungendo che non è mai esistita in passato la volontà politica di scontrarsi con il sistema di interessi e di privilegi che li originano.
« Molti nostri connazionali continuano a beneficiare di grandi ricchezze evadendo nello stesso tempo le tasse, o perchè sfuggono al fisco o perchè hanno trasferito all’estero i loro soldi e questo mentre la Grecia si trova ad affrontare una grave catastrofe umanitaria. L’obiettivo principale delle riforme che metteremo in atto sarà la creazione di uno stato efficace e la riduzione delle disuguaglianze. Sarà data la precedenza alle misure per la tutela di quanti sono stati messi in ginocchio dalla crisi. Non è una questione di priorità politiche del governo greco. E’ indice di civiltà di un paese, specialmente di un paese europeo».
Tsipras ha inoltre detto che le posizioni del suo governo non sono isolate ma cominciano ad essere valutate e discusse anche da altri partner europei. “Qualcuno ha voluto accreditare l’immagine di una Grecia isolata, sola contro tutti. Io oggi non ho avuto questa impressione al vertice europeo. Al contrario sono stati molti quelli che hanno sostenuto la necessità di recepire le nostre proposte. Questo l’avrete potuto verificare anche dalle dichiarazioni fatte da molti leaders prima del vertice. La Grecia non è sola, costruisce alleanze, ha voce, ha opinioni, ha spessore e penso che questa sia una significativa evoluzione rispetto alla posizione in cui si trovava il nostro paese prima del 25 Gennaio”
A una giornalista che chiedeva se si andrà a formulare un memorandum con nuove condizioni, Tsipras ha risposto che il memorandum non esiste più. Esiste la necessità di trovare punti in comune fra le riforme previste dal programma e fra il nuovo programma ponte con alla base le proposte e i progetti del nuovo governo. Il programma verrà concordato principalmente con la Commissione Europea e, naturalmente, dal momento che esistono ancora prestiti non estinti, ci sarà una costante comunicazione anche con la BCE e con Il FMI al fine di trovare soluzioni concordate. Ma non si tratterà più con la troika a cui non viene riconosciuta dal governo greco nessun diritto di intervenire sul programma non essendo un’istituzione.

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Sollecitato da una domanda di una giornalista di “Avanguardia” ha poi avuto parole dure per Mariano Rajoy che durante il vertice ha tenuto una posizione molto ostile verso il governo greco escludendo in maniera assoluta una rinegoziazione del debito: « Il Sig. Rajoy era un po’ preoccupato per la questione greca. Vorrei dirgli, anche da vicino, che nessuno ha il diritto di trasferire all’estero le proprie preoccupazioni politiche interne e le proprie convenienze, perchè in questo modo mette in pericolo l’unità dell’Europa. Indipendentemente da quello che succederà in Grecia, ogni paese continuerà ad avere dei problemi al suo interno» .
Per quanto riguarda il programma ponte allo studio delle due commissioni tecniche, Tsipras ha spiegato che dovrebbe avere la durata di sei mesi , fino alla stipula di un nuovo accordo con i partners. Il nuovo accordo prevederà impegni per il pareggio di bilancio ma anche un margine finanziario per facilitare la ripresa economica.
Ad un giornalista che ha chiesto come mai il termine cancellazione (del debito) sia stato sostituito dalla parola diminuizione, Tsipras ha risposto che che non ha importanza il termine usato ma il risultato da raggiungere. E’ impossibile che la Grecia riesca ad uscire dalla crisi se, per ripagare un debito che cresce a dismisura, è costretta ogni anno a raggiungere un avanzo primario enorme dell’ordine del 4,5%. Solo riducendondolo sensibilmente e trovando soluzioni per la diminuizione del debito, la sua economia potrà ricominciare a crescere. E questo sarà un bene per tutto il resto d’Europa.

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