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Homein fondo a sinistraIl nuovo che fare di Tsipras. Discorso da Salonicco

Il nuovo che fare di Tsipras. Discorso da Salonicco

Il discorso da Salonicco dell’ex premier greco e leader di Syriza. Lotta dura per vincere le elezioni e la guerra contro l’austerità

di Alexis Tsipras

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Signore e signori, amiche e amici,

mi fa piacere essere ancora una volta a Salonicco a parlare durante la vostra ospitale Fiera Internazionale. Una Fiera Internazionale che rappresenta una delle più importanti istituzioni di sostegno e promozione delle capacità produttive del nostro paese.

Questo contributo della Fiera Internazionale di Salonicco (FIS) è cruciale, specialmente oggi che il centro del dibattito pubblico riguarda la questione dell’orientamento produttivo del paese.

Trovare un modello economico e sociale per uscire dalla crisi senza mettere la società e i cittadini in ginocchio: questa è uno dei grandi temi delle elezioni del 20 settembre.

Perché ciò che dobbiamo garantire è che questa crisi profonda non sia seguita da un ciclo di crescita senza occupazione.

È su questo punto che si scontrano da un lato le posizioni del vecchio e fallito sistema politico, e dall’altro le forze della Grecia che produce, lotta, conquista di nuovo il suo posto sulla scena internazionale.

Se qualcosa abbiamo capito dagli anni della crisi è che la produzione non si deve reggere sulle macerie sociali che lascia dietro di sé l’austerità, né sull’aumento delle

diseguaglianze sociali e sull’appoggio degli oligarchi che vivono grazie ai finanziamenti pubblici, alle reti di corruzione e al clientelismo, alle relazioni privilegiate con la macchina statale e amministrativa, ai cartelli e all’evasione fiscale.

Invece vogliamo uno sviluppo che si basi sul lavoro, sugli investimenti, sull’innovazione, sullaa qualità dei prodotti e dei servizi. Uno sviluppo che avrà una direzione precisa, sarà progettato e utilizzerà tutte le capacità produttive del paese.

Uno sviluppo che potrà offrire uno sbocco e prospettive alla gioventù super-qualificata del paese valutandone le conoscenze, il dinamismo e la sua voglia di vivere e creare. Uno sviluppo utile solo a promuovere il benessere sociale.

Non si tratta di questioni di minore importanza, ma grandi dilemmi del nostro tempo, che rispecchiano anche le diverse opinioni dei partiti.

Da una parte abbiamo l’idea dell’annientamento degli strati del lavoro salariato, degli strati medi e bassi e degli agricoltori e dall’altra parte abbiamo l’idea che vuole che questi strati diventino il motore e il catalizzatore per l’uscita dalla crisi.

Per fare questo è necessario un percorso caratterizzato da un forte intervento pubblico e di investimenti, politiche di redistribuzione dei rediti, ma anche grandi rotture istituzionali con l’ulteriore democratizzazione delle istituzioni e la ricostruzione organizzativa della pubblica amministrazione. Perché lo sviluppo non può essere il risultato dell’annientamento sociale, ma invece si deve reggere sulla domanda effettiva e di un settore dinamico e competitivo di esportazioni.

Signore e signori, amiche e amici,

per tutto il periodo precedente abbiamo dato esempi di scrittura di un’altra morale politica e di una nuova idea per la gestione delle questioni pubbliche. Abbiamo dato esempi di scrittura morale per le nostre intenzioni politiche rendendo effettive alcune delle cose su cui ci eravamo impegnati prima delle elezioni, nonostante le condizioni economiche estremamente sfavorevoli in cui ci siamo trovati.

Alcuni cercano di nascondersi. Gridavano che noi volevamo portare il paese fuori dall’euro e ora questa propaganda gli è crollata e non gli è rimasto nulla.

Hanno dovuto mettere a confronto Syriza con… Syriza: il nostro programma elettorale messo a confronto con tutto ciò che abbiamo potuto realizzare fino ad oggi.

Ci dicevano che se non facevamo un accordo avremmo distrutto il paese. Ora che abbiamo fatto un accordo ci dicono che ci siamo allontanati dal nostro programma elettorale.

Chiunque può capire che cercano di nascondere le loro vere intenzioni e strategie, e noi non lo permetteremo. Non stanno nemmeno facendo una vera campagna elettorale.

Vorrei però, con l’occasione del mio discorso nella Fiera Internazionale di Salonicco, fare un breve resoconto di quanto abbiamo potuto fare in questi densi e difficili sette mesi.

1. Abbiamo iniziato a realizzare il primo pilastro del programma della lotta contro la crisi umanitaria. Nel quadro di questo programma con la prima nostra legge abbiamo già dato:

-fornitura gratuita di elettricità a 212.216 nuclei beneficiari.

-creazione della carta sociale di alimentazione per 349.826 nuclei beneficiari.

-realizzazione del programma per la garanzia della casa con sussidio per pagare l’affitto a 30.575 famiglie.

-copertura dell’assistenza sanitaria gratuita per tutti i disoccupati

-abolizione del ticket di 5 euro in tutti gli ospedali del paese.

 

2. Per quando riguarda il secondo pilastro del nostro programma, anche se non siamo riusciti a procedere con i necessari sgravi fiscali a favore del lavoro salariato e le piccole e medie imprese, a causa delle sfavorevoli condizioni economiche e lo strangolamento imposto metodicamente, abbiamo adottato misure di soccorso e per di più molte volte in forte contrasto con le istituzioni.

Abbiamo realizzato il nostro grande impegno di permettere di pagare in 100 rate le tasse arretrate con stato e con agli enti di previdenza sociale, offrendo contemporaneamente alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti la possibilità di essere fiscalmente in ordine e svolgere il loro lavoro.

Di questa misura hanno usufruito più di 750.000 persone fisiche e giuridiche.

Inoltre abbiamo depenalizzato i debiti verso lo stato fino ai 50.000 euro fermando la caccia all’ “uomo nero” che aveva cominciato il governo precedente contro i debitori che avevano l’incapacità obiettiva di pagare i loro debiti.

-Abbia già fatto la legge della “Seconda Opportunità”, scaricando completamente dai debiti le persone fisiche che sono falliti onestamente. Questo che l’Europa chiedeva di fare da anni e i governi precedenti non facevano.

Migliaia di piccoli e medi imprenditori che sono falliti onestamente avranno una possibilità di ricominciare con una nuova impresa, liberi dal peso dei debiti, manterranno le loro famiglie, contribuiranno di nuovo all’economia greca, risolleveranno la testa.

 

3.Nel settore del rafforzamento del lavoro e della protezione dei ceti dei lavoratori salariati abbiamo abolito già la legge antidemocratica sulla mobilità coatta e abbiamo rimodellato i programmi Voucher perché ne beneficino veramente e in modo efficace.

Abbiamo messo fine allo sperpero dei fondi dei programmi di formazione e stage, mentre il nostro nuovo progetto ha aumentato il numero dei occupati e gli importi che ricevono i disoccupati dal 25%-40% al 60%-75% dei fondi a disposizione.

100.000 disoccupati sono in questo momento in programmi sovvenzionati e nei prossimi due mesi questo numero arriverà a 120.000 disoccupati. Fino a febbraio del 2016, cioè in meno di un anno, questi posti arriveranno a circa 212.000 disoccupati.

Nel frattempo abbiamo programmato la creazione di altri 150.000 posti di lavoro temporaneo per il 2016 della durata di otto (8) mesi.

 

4.Nel settore della democratizzazione della pubblica amministrazione, del sostegno dello stato sociale e della lotta contro la corruzione e l’evasione fiscale abbiamo fatto in un semestre quasi tutto quello che non si era fatto nei precedenti cinque anni.

In modo indicativo sottolineo che:

-Abbiamo votato la legge per la democratizzazione della pubblica amministrazione, per l’abolizione del lavoro a chiamata e abbiamo rimodellato l’istituzione della mobilità.

-Abbiamo riaperto la radiotelevisione pubblica ERT, la quale si trasforma di giorno in giorno in un ente competitivo e obiettivo di informazione e intrattenimento che abbraccia il pubblico televisivo senza aver bisogno dell’aumento del canone.

-Abbiamo svelato grandi casi di evasione fiscale e corruzione, mentre si è già cominciato il confronto analitico dei depostiti bancari che superano i 300.000 euro rispetto alle dichiarazioni dei redditi dell’ultimo decennio per identificare la vera evasione fiscale.

-Abbiamo riassunto i funzionari pubblici che erano stati licenziati in modo incostituzionale e abbiamo fatto un passo avanti per il ripristino della giustizia nel devastato e screditato settore pubblico.

-Abbiamo cominciato le procedure per assumere 3.500 infermieri e medici per rafforzare il sistema sanitario nazionale.

-Abbiamo dato alla consultazione pubblica la legge per le licenze per le frequenze radiotelevisive dimostrando coi fatti la nostra volontà di scontrarci con le forze degli intrecci e della corruzione.

-Abbiamo calcolato i debiti che hanno fino ad oggi i canali televisivi…

Amiche e amici,

tutto questo non si è fatto in condizioni di normalità e regolarità.

Anzi, tutte queste cose sono state realizzate in un periodo che si è caratterizzato principalmente per i duri e dolorosi negoziati con i creditori in un contesto di strangolamento finanziario intenzionale.

Uno strangolamento che è stato orchestrato dai fanatici difensori dell’austerità e del neoliberismo come via a senso unico in Europa ed è stato sostenuto dalla cooperazione ammirabile delle forze interne dell’establishment politico ed economico.

Tutte e tutti nel paese e all’estero riconoscono che il governo greco ha negoziato duramente nelle condizioni di una guerra finanziaria.

Voglio soffermarmi sui risultati dei negoziati sia a livello europeo che in Grecia, facendo una breve valutazione dell’accordo che abbiamo attenuto con i creditori.

Per quanto riguarda l’ambito europeo è universalmente riconosciuto che l’Europa non è più la stessa dopo i sette mesi di negoziati tra il nostro governo e i creditori.

Tutta l’Europa è stata scossa dalla lotta dura di un popolo determinato. Quello che siamo riusciti a fare già è evidenziare che al centro del pubblico confronto non c’è semplicemente la questione greca, ma il modo stesso di gestire la crisi economica che è scoppiata nel 2008 e ha coinvolto tutto il mondo.

Per la prima volta nella storia recente dell’Europa è stato messo in discussione il dogma del duro risanamento dei conti pubblici e della svalutazione interna.

Alcuni possono ancora insistere ma già si delineano forti tendenze di sfida, mentre le forze politiche dalla socialdemocrazia europea, fino ai verdi, stanno rivedendo il loro atteggiamento.

È molto probabile che questa tendenza cresca, perchè la Germania, come promotrice dell’austerità, si è giocata molto della sua reputazione politica nella sua battaglia contro la piccola Grecia, con le pressioni che ha esercitato e il ricatto del 12 luglio di cui è stata protagonista.

Nonostante la pressione insopportabile e nonostante le nostre piccole forze nessuno può mettere in dubbio che abbiamo ottenuto un accordo che sotto certe condizioni può creare una nuova prospettiva per l’economia greca.

L’accordo riflette i rapporti di forza. Per la prima volta tuttavia in questo rapporto sono compresi anche gli interessi della maggioranza sociale della Grecia.

A parte le difficili misure dobbiamo esaminare da una parte che cosa cambia questo accordo e quali prospettive apre, con il dato che garantisce di ritrovare stabilità per l’economia greca, mentre chiude definitivamente il dibattito sul Grexit.

A questo punto voglio concentrarmi principalmente su tre punti dell’accordo che rappresentano i veri e innegabili benefici per la parte greca.

Il primo riguarda gli obiettivi dei surplus primari.

Gli obiettivi di bilancio per surplus primari più bassi corrispondono ad un risparmio di fondi che possono finanziare lo sviluppo e il sostegno dello stato sociale per 20 miliardi nei prossimi quattro anni. Si tratta di una drastica riduzione dei costi per i nostri debiti e di un aggiustamento fiscale chiaramente più leggero che potrà dimostrarsi estremamente importante per la fragile economia greca.

Conoscete il mercato, potete immaginare che cosa poteva significare mantenere l’impegno per surplus primari aggiunti di 20 miliardi per l’economia greca.

Il secondo punto riguarda il finanziamento che abbiamo ottenuto dall’ESM.

Mentre il progetto iniziale delle istituzioni prevedeva un finanziamento di 5 miliardi per i prossimi cinque mesi con continue valutazioni, il nuovo accordo garantisce fondi che possono arrivare ai 83 miliardi per i prossimi tre anni.

Questo fatto è molto più importante di quanto può sembrare a prima vista, perché chiude una volta per tutte il caso Grexit, mentre nello stesso momento indebolisce drasticamente il progetto tedesco per procrastinare l’incertezza e riduce le possibilità di ricatti da parte delle élite europee per ottenere un’austerità ancora più dura. Non è un caso che molti analisti che ragionano fuori dalle coordinate dello scontro politico in Grecia non abbiano esitato a definire il tutto perfino una sconfitta della strategia della Germania.

Il terzo punto positivo dell’accordo è rappresentato naturalmente dalla riformulazione completa dell’accordo con le istituzioni grazie alla nostra scelta di lasciare scadere il precedente programma.

Il nuovo contratto di finanziamento, di conseguenza, è stato firmato con l’ESM che rappresenta un’istituzione internazionale e non una società anonima, come era l’EFSF, il precedente organismo contrattuale della repubblica greca. Questo fatto ha conseguenze molto concrete per tutto quello che riguarda l’applicazione del diritto, visto che d’ora in poi la nostra relazione con i creditori è disciplinata dal diritto internazionale ed europeo e non dal diritto inglese [coloniale], e per quanto riguarda le immunità e i privilegi di protezione della proprietà della repubblica greca e della Banca di Grecia che ritornano al normale quadro istituzionale cancellando la vergogna neocolonialista dei precedenti accordi di finanziamento.

Amiche e amici, signore e signori,

L’accordo che abbiamo ottenuto dopo una trattativa molto dura è un documento volutamente aperto su certe questioni, specificamente formulato per trovare la possibilità di misure equivalenti attraverso trattative con le istituzioni:ciò significa che la battaglia per il miglioramento del documento stesso non è finita in nessuna maniera. Dalla nostra capacità di affrontare con successo o meno questa sfida dipenderà la crescita dell’economia greca per i prossimi decenni.

Permettetemi allora di soffermarmi su ciò che abbiamo chiamato le questioni aperte dell’accordo.

La prima e principale battaglia riguarda la ristrutturazione del debito.

Il tema è visto finalmente per le sue reali dimensioni, dopo la nostra insistenza durante i negoziati, e come problema economico e politico sovranazionale, perché dalla sua soluzione dipende il ritorno dell’economia greca allo sviluppo e la creazione di un nuovo modo di finanziamento e di una nuova architettura per tutta l’Europa.

La domanda allora che indubbiamente si pone a tutte e tutti noi è chi è capace di completare la negoziazione per il debito?

Quelli che fino a ieri dicevano che il debito è sostenibile e trovavano certificati di sostenibilità facendo i mendicanti in Europa o quelli che hanno posto il problema nel centro della contrapposizione politica in Europa?

La seconda grande questione che avrà di fronte il prossimo governo riguarda la gestione dei “debiti rossi”. Si tratta di un problema colossale perché dalla sua soluzione dipende la possibilità di liquidità nell’economia reale.

SYRIZA è pronta ad applicare misure immediate per affrontare il problema garantendo contemporaneamente la tutela della prima casa di coloro che possono dimostrare che non sono in grado di pagare i loro obblighi.

Nelle trattative aperte per questa questione avanzeremo la proposta e pretenderemo la sua applicazione per la creazione di un ente che potrà mediare tra le banche e i mutuatari.

I principali punti di questa proposta riguardano:

-L’accelerazione dell’applicazione della legge Katseli (che non permette il pignoramento della prima casa)

-L’applicazione della legge per le piccole e medie imprese super-indebitate

-I cambi nella procedura di deontologia delle banche e l’attivazione della istituzione del debitore ben informato.

Il terzo punto da trattare per l’accordo rappresenta la creazione di un nuovo Fondo di Sfruttamento della proprietà pubblica.

Per il momento abbiamo assicurato che questo Fondo avrà una durata pari all’accordo di finanziamento in modo di sfruttare la proprietà pubblica con i massimo profitti possibili.

La grande differenza tra questo Fondo e il peccaminoso TAIPED è la possibilità che si presenta allo stato greco di concentrare, organizzare e sfruttare i suoi diversi beni senza essere costretto a svenderli.

Inoltre i ricavi che deriveranno dal funzionamento di questo Fondo potranno essere utilizzati per il 50% per il pagamento del prestito dall’ESM per la ricapitalizzazione delle banche, per 25% per ridurre il debito e per il 25% per il finanziamento di investimenti produttivi.

È quindi una questione cruciale come sarà l’assetto istituzionale di questo Fondo come la sana gestione dei suoi beni. Solo SYRIZA può garantire il successo di questa complessa negoziazione e lo sforzo della sua gestione.

Il quarto punto della negoziazione riguarda la questione delle relazioni di lavoro e della contrattazione collettiva che per SYRIZA è importante e centrale.

Su questo punto l’accordo è assolutamente aperto e l’unico impegno che abbiamo assunto è regolare la contrattazione collettiva in armonia con le buone pratiche europee e d’accordo con i principi dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Inoltre grazie alla nostra insistenza è stato messo nell’accordo l’impegno di combattere le diverse forme di lavoro sommerso. Anche su questo punto SYRIZA si dimostra l’unica forza politica che può lavorare per il ripristino del funzionamento normale del mercato del lavoro, invertendo la dinamica degli avvenimenti, sull’ingiusta e contro lo sviluppo deregolamentazione del mercato del lavoro che hanno applicato fino a oggi.

Ricordo che Nuova Democrazia era e rimane la forza politica che è protagonista al tentativo di deregolamentazione del mercato del lavoro. Ha formato e si è impegnata in modo esplicito ed assoluto a liberalizzare i licenziamenti nel settore privato e procedere alla completa distruzione delle relazioni di lavoro.

In questo contesto il nostro governo procederà:

1.Al dialogo con la supervisione della Organizzazione Internazionale del Lavoro per adottare un quadro di riferimento per la contrattazione collettiva, l’azione sindacale e la protezione dai licenziamenti collettivi.

2.L’aggiornamento e il rafforzamento del Corpo degli Ispettori di Lavoro con l’obiettivo di combattere con successo il lavoro sommerso.

3.La piena applicazione delle interconnessioni dei sistemi informativi del ministero del Lavoro per monitorare la legislazione sul lavoro.

Su questo punto volevo ricordare che durante la dura trattativa, ma anche nel testo definitivo, siamo riusciti a respingere il tentativo dei creditori, ma anche degli interessi di alcuni dall’interno del paese, per la privatizzazione della società che gestisce le reti elettriche ADMHE e la piccola DEH [la piccola ENEL].

Questa è la prova di come si può vincere e come possiamo vincere delle battaglie, anche se in tanti stanno lottando a fatica per dimostrare che questo è assolutamente impossibile.

Su questo esatto punto, care amiche e cari amici, Nuova Democrazia perde totalmente perché dal suo programma si vede che il suo unico obiettivo è solo di non rivendicare niente di meglio di tutto quello che i partner hanno la gentilezza di offrirci e di continuare senza deviazioni e oscillazioni nella direzione, che ha seguito i precedenti cinque anni, dell’abbattimento dello stato sociale e della società .

Esattamente la stessa deriva usata con la sua insistenza durante il periodo della negoziazione, quando voleva che il nostro governo andasse in fretta e furia ad un accordo, anche quando i partner volevano surplus primari più alti dei 20 miliardi, quando volevano abolire la pensione bassa di EKAS, quando non erano disposti a trattare per la questione del debito, quando dicevano che non c’è la possibilità di un nuovo accordo se non finiva il precedente e per parlar ancora più concretamente: dalle dichiarazioni di Nuova Democrazia e del suo presidente non si vede niente altro che la volontà di tornare indietro ai periodo oscuri dei cinque anni che abbiamo lasciato alle spalle, di tornare indietro al periodo nero del signor Samaras e dei suoi collaboratori.

Il loro primo obiettivo è l’ulteriore drastica riduzione della spesa pubblica, vale a dire un attacco ancora più duro alla Sanità e la Scuola pubblica e la pubblica amministrazione.

E non sbagliatevi!

Quando Nuova Democrazia parla del taglio della spesa nel settore pubblico non vuole dire riduzione degli sprechi, perché degli sprechi e dell’opacità della spesa ha una conoscenza e capacità inimmaginabile.

Con la stessa logica sostiene esattamente la liberalizzazione dei licenziamenti nel settore privato.

Oggi tutte e tutti nel nostro paese sanno che questa politica non porta da nessuna parte, se non a sostenere la recessione e l’aumento vertiginoso della disoccupazione. Nello stesso momento, si fa ancora più chiaro il loro orientamento politico, perché vogliono continuare con la politica di svendita del patrimonio pubblico anche oltre agli impegni dell’accordo che noi abbiamo ottenuto.

-Vogliono fermare il grande tentativo di combattere l’evasione fiscale e il controllo della lista dei sospetti di evasione.

-Vogliono chiudere di nuovo la radiotelevisione pubblica ERT.

-Vogliono continuare la deregolamentazione del mercato del lavoro.

-Vogliono ritirare il nostro progetto di legge per le licenze delle frequenze radiotelevisive.

-Vogliono chiudere l’ambizioso programma per combattere la crisi umanitaria.

-Vogliono abolire la legge per le 100 rate [che permette di pagare i debiti allo stato senza multe e interessi].

-Vogliono depistare la caccia contro quelli che devono soldi allo stato, ai piccoli debitori che oggettivamente non hanno i mezzi per pagare.

Però la cosa più importante è che Nuova Democrazia non offre assolutamente nessuna garanzia per la buona gestione delle finanze pubbliche e non ha nessuna volontà di promuove un serio progetto per lo sfruttamento dei programmi europei di finanziamento dell’economia greca. A meno che qualcuno non affermi che lo sfruttamento della maggior parte dei fondi europei a favore di poche società rappresenta la soluzione per la crescita.

Tutta la loro opera, fatta di piccoli e grandi scandali, è una prova sufficiente per questo.

Niente altro. Nessuna visione, nessuna strategia, nessun programma coerente. Se Nuova Democrazia ritorna al potere torneranno insieme anche le reti di corruzione e del clientelismo.

Le reti che hanno saccheggiato per anni i finanziamenti pubblici privando l’economia reale di preziose risorse e di progetti di prospettiva. Ed è proprio questo il quadro di scelte e impegni che propone Nuova Democrazia, che metterà in pericolo le possibilità di uscita dalla crisi per la Grecia .

Tutti si devono chiedere allora chi offre le garanzie, l’etica, la capacità e la conoscenza non per servire sé stesso e gli interessi particolari piccoli o grandi, ma le forze vive della società greca, l’interesse pubblico e il bene comune.

Possono assumere questo ruolo e questa funzione a favore degli interesse comuni gli architetti della distruzione della nostra società o forse è necessaria la ricostruzione di una nuova grande alleanza sociale e politica delle forze sane del nostro paese?

Le risposte sono ovvie.

Signore e signori,

Amiche e amici,

Il programma di SYRIZA guarda all’orizzonte vuole creare le condizioni sociali ed economiche per il disimpegno dalle politiche di austerità, la repressione finanziaria, per il costante miglioramento dei termini dell’accordo.

In questo contesto SYRIZA propone e intende attuare 10 interventi chiave che cambieranno le pratiche finora seguite per sostenere le forze vive e produttive della società greca.

Questi interventi riguardano:

1.Il ripristino della liquidità e la modernizzazione del quadro istituzionale per gli investimenti.

2.Il rafforzamento e il nuovo orientamento della politica agricola.

3.L’attuazione di un progetto per la crescita dell’economia sociale.

Il nostro primo obiettivo è il ripristino della liquidità e il rovesciamento delle condizioni dell’asfissia finanziaria che volutamente hanno imposto all’economia greca.

I nostri strumenti di questo sforzo includono:

-La ricapitalizzazione del sistema bancario, comprese le banche più piccole e cooperative, che sarà completato entro il 1/1/2016.

-Il nuovo programma di fondi europei ESPA, per il quale abbiamo già garantito il raddoppio dell’anticipo per il nuovo periodo del programma.

-La creazione di una nuova banca per lo sviluppo.

-L’uso del nuovo programma di investimenti Juncker.

-Il finanziamento che abbiamo potuto garantire attraverso l’accordo con la banca europea per il sviluppo EBRD, l’attivazione della parte di investimenti della Banca Mondiale e la nuova collaborazione con la Banca Europee degli Investimenti.

Il tentativo di spostare la pressione per recuperare la competitività dell’economia greca da parte dei salari in questo quadro di cambiamenti sarà promosso attraverso:

-L’attuazione delle legge per semplificare le licenze per le imprese.

-La creazione di Centri di Servizi per le Imprese.

-L’attuazione del nostro progetto per la diminuzione dei prezzi che comprende:

a)La revisione del quadro di funzionamento della Autorità di Competenza.

b)Le riforme indirizzate a certi settori in cui predominano interessi di oligopoli, come la vendita al dettaglio e i carburanti.

-La modernizzazione delle istituzioni che riguardano gli Investimenti Esteri Diretti.

-La modernizzazione delle procedure di progettazione, autorizzazioni di licenze e controllo della crescita, creando le necessarie condizioni “di garanzia del diritto” per i cittadini e le imprese.

La nostra strategia si orienta di rafforzare:

-Le piccole e medie imprese, perché una politica attiva di allargamento della loro base di esportazioni le aiuterebbe di fare passi oltre i confini del nostro paese.

-Le nuove imprese e quelle innovative, che possono sfruttare il nuovo ecosistema intorno alle strutture di ricerca delle università greche.

-Le nuove forme di cooperativismo nel settore agricolo che saranno orientate verso l’imprenditorialità e la lavorazione del prodotto.

-Gli investimenti diretti privati con rispetto alla legislazione del lavoro e dell’ambiente.

-Le nuove imprese sociali che si creeranno quando finirà il quadro istituzionale che abbiamo preparato.

Per quanto riguarda ora l’economia agricola è un dato di fatto che le soluzioni “finali” ai grandi problemi per l’agricoltura greca che hanno accumulato le politiche di Nuova Democrazia e di Pasok oggi richiedono una pianificazione e attuazione di lunga durata.

A partire da oggi ci impegniamo:

-A proteggere il reddito degli agricoltori per combattere le operazioni di infragruppo dalle società di rifornimenti agricoli con controllo delle importazioni illegali e naturalmente le pratiche concordate e della sovrafatturazione, con l’adozione e il mantenimento di rigorosi termini di tempo per il rimborso dei produttori.

-A ridare agli agricoltori la parte che li spetta della loro quota equa del valore dei loro prodotti, sostenendo le forme di cooperazione, istituzionalizzando i mercati dei produttori e le reti locali dei produttori – consumatori.

-A riorganizzare i servizi pubblici e le organizzazioni della politica agricola in un insieme unitario, compatto e antiburocratico che offrirà servizi di consulenza, formazione e assistenza agli agricoltori.

-A gestire con trasparenza e con orientamento produttivo i fondi europei e i programmi di sviluppo agricolo.

-A rafforzare la sovranità alimentare del paese con concreti progetti di aumento della produzione.

Il terzo ambito riguarda gli interventi per il rafforzamento della crescita dell’economia sociale.

L’economia sociale e solidaria può giocare un ruolo fondamentale nel cambiamento del modello produttivo in Grecia, con la copertura dei bisogni sociali, ad un livello che sarà sostenuto da una compatta politica governativa.

SYRIZA si impegna per le seguenti riforme istituzionali:

-Unificazione della legislazione che riguarda la cooperazione in Grecia, che è oggi frammentata, al fine di facilitare la creazione di esperienze cooperative e di reti locali di economia sociale.

-La configurazione di un quadro istituzionale per il trasferimento delle imprese insolventi e delle imprese in bancarotta a cooperative degli (ex) lavoratori al fine di ripristinare la capacità produttiva dell’economia dove esiste un progetto sostenibile.

-Creazione e funzionamento di un Fondo di Economia Sociale che avrà fondi dalle risorse di sanzioni amministrative, donazioni, sponsorizzazioni e i fondi strutturali europei per canalizzarli in forme di cooperazione con vari modi, sovvenzioni, microprestiti, garanzie di copertura del credito.

Il secondo pilastro del programma di SYRIZA riguarda il rafforzamento dello stato sociale in tutti i suoi aspetti, cioè:

1.Combattere la crisi umanitaria.

2.Rafforzare le politiche attive per diminuire la disoccupazione.

3.Proteggere e migliorare il sistema si salute e previdenza.

4.Sostenere e trasformare in modo democratico il sistema educativo.

Per quanto riguarda la lotta contro la crisi umanitaria ho fatto prima un ampio riferimento alle misure che ha adottato il nostro governo nei precedenti sette mesi.

Nei prossimi mesi il nuovo governo di SYRIZA allargherà le misure con la introduzione di una carta speciale per il trasposto per i disoccupati e una carta per quelli senza copertura assicurativa.

Il nuovo governo rafforzerà e allargherà la rete di protezione per le vittime della crisi e per i gruppi economici più vulnerabili, che ha cominciato a proteggere la legge contro la crisi umanitaria.

Saranno adottate tre nuove misure:

a)La carta di reddito sociale.

b)Benefici mirati in natura, alloggio, energia, salute, trasporto.

c)Pasti scolastici per tutti i ragazzi delle scuole elementari delle zone che sono state colpite di più dalla crisi.

Inoltre saranno creati e rafforzati con fondi statali ed europei 57 reti di solidarietà sociale per la collaborazione delle regioni, dei comuni, delle organizzazioni non governative, strutture informali di solidarietà e della chiesa con trasparenza e controllo democratico.

In queste reti saranno portati beni alimentari che oggi si sprecano o si perdono, prodotti agricoli, prodotti industriali, ecc.

Infine entro il 2015 porteremo al voto la legge per il Sistema Nazionale di Solidarietà Sociale, un nuovo Sistema Sanitario Nazionale di protezione sociale, che cambierà il carattere di tutto il sistema dei privilegi, di non trasparenza, istituzionalizzato e con bonus, ad un sistema privilegiato di controllo pubblico e con controllo democratico.

Per quanto riguarda le politiche per combattere la disoccupazione il nostro programma si muove su tre assi:

In primo luogo sull’integrazione dei disoccupati nel percorso produttivo e la vita sociale attraverso la creazione di posti di lavoro temporanei, con il salario minimo e completa copertura assistenziale e diritti, in settori che coprono bisogni sociali.

Questi progetti saranno realizzati dal settore privato e pubblico e dalle esperienze dell’economia sociale.

Durante i sette mesi di governo sono entrati nel programma del lavoro sociale 52.000 disoccupati, sotto la programmazione del precedente governo, che presentava parecchie insufficienze. Il governo si era mosso nella direzione di una nuova programmazione, di durata di otto mesi, con i risultati monitorati e si è messo d’accordo con i creditori per un programma di occupazione garantita per 150.000 disoccupati che sarò completato il 2016.

Il nostro obiettivo per un progetto di emergenza straordinaria con l’assunzione di 300.000 disoccupati in 2 anni è già cominciato.

Il secondo asse riguarda il sostegno delle assunzioni e la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore privato e la creazione di forme di cooperazione di economia sociale sovvenzionando il costo del lavoro. In questo modo si facilitano le imprese, specialmente le piccole e le medie, per assumere personale e creare nuovi posti di lavoro.

Il terzo asse del nostro progetto riguarda il sostegno dei giovani (di età) disoccupati, attraverso programmi di consulenza, formazione, stage e occupazione garantita ad imprese che si occupano nei settori emergenti dell’economia greca.

Nei primi sette mesi del governo di SYRIZA, il programma di occupazione, per la prima volta, è stato riprogettato con obiettivo concreti e si è messo freno allo speco dei fondi.

Esempio indicativo rappresenta il programma che riguarda 16.000 disoccupati di età tra i 29 e i 64 anni e con un budget iniziale di 112 milioni di euro. Secondo il progetto iniziale il 75% dei fondi sarebbe stato utilizzato per offrire formazione agli intermediari e alle società specializzate, le quali dovevano garantire lavoro gratuito, mentre solo il 25% doveva finire ai disoccupati. Con la riprogettazione che abbiamo fatto, utilizzando gli stessi fondi, dentro il programma sono entrati 26.000 disoccupati che assorbono il 75% dei fondi e non il 25% come era previsto all’inizio.

Anche la Salute sarà nei prossimi anni all’avanguardia del progetto del governo di SYRIZA per migliorare in modo significativo la qualità della vita e il senso della sicurezza.

Obiettivo del nostro progetto è garantire l’accesso di tutte e di tutti alle medicine e ai fondamentali servizi di salute.

Per questo il governo di SYRIZA procederà immediatamente:

-Per fornire una carta sanitaria elettronica per tutti i cittadini, con la creazione di un registro elettronico per i pazienti e fornitori di servizi.

-Stabilire una e-government in materia di salute, il completamento veloce e il funzionamento della mappa della salute, con l’obiettivo la riduzione della burocrazia, lo spreco e la corruzione nella prescrizione delle ricette.

-Un nuovo sistema di assistenza primaria di salute con l’istituzione del medico di famiglia, la creazione dei centri di salute di quartiere e lo sviluppo dei Centri di Salute nelle città.

Infine per quello che riguarda l’istruzione pubblica è un luogo comune che abbiamo bisogno di fare una grande democratica e radicale riforma in tutti i livelli dell’istruzione, da quello prescolare ai studi post-laurea.

Le grandi innovazioni dovranno ripristinare le condizioni di una vera e propria rinascita culturale del nostro paese e si muoveranno nei seguenti assi:

-Cambi radicali ai programmi della scuola e i libri della scuola primaria e secondaria.

-Programmi di sostegno in grado di attenuare le diseguaglianze educative e sociali e una radicale revisione della educazione speciale.

-Formazione continua degli insegnanti.

-Certificati statali per il conoscimento di due lingue straniere e di informatica dalla scuola pubblica.

-Configurazione di un nuovo ed unitario quadro per l’istruzione tecnologica e professionale e la formazione.

-Nuova legge per l’Istruzione Superiore nell’interesse della democrazia, il senso accademico sulla qualità e l’estroversione.

-Rimodellamento della mappa dell’Istruzione Superiore e della Ricerca con criteri accademici e geografici, in linea con il nuovo piano di crescita del paese.

La creazione di un Unico Spazio dell’Istruzione Pubblica Superiore e della Ricerca che avrà come obiettivo da una parte di trovare gli istituti di ricerca e le università all’avanguardia internazionale per l’innovazione tecnologica e dall’altra parte di trasformare la Grecia, con la sua eredità culturale e storica, in un centro internazionale di studi classici.

Chiudo con il terzo pilastro del nostro programma ambizioso e radicale che mette nell’ordine del giorno il bisogno per la trasformazione organica radicale e di democratizzazione dello stato.

Per questo pilastro si prevedono i seguenti interventi:

1.Per la ricostruzione della pubblica amministrazione.

2.Per il rafforzamento del tentativo per combattere l’evasione fiscale e la corruzione.

3.Per l’allargamento della democrazia in ogni settore della vita politica e sociale.

Le misure immediate e di medio termine che vogliamo adottare per la ricostruzione della pubblica amministrazione comprendono:

-L’istituzione del Registro dei dipendenti pubblici e lavoratori con qualifiche più elevate ed esperienze di lavoro dal quale saranno scelti con procedure aperte e trasparenti tutti i dirigenti dei Organismi Statali, Imprese Pubbliche, Enti di Diritto Pubblico ed Enti Pubblici di Diritto Privato.

-Profondo cambio organizzativo in tutta la piramide del settore pubblico, dall’Amministrazione Centrale fino all’ultimo soggetto regolamentato, con moderni organigrammi.

-I nuovi organigrammi creano le condizioni di mobilità nel settore pubblico che si basa:

a)la mobilità volontaria.

b)la copertura delle carenze per ogni settore e la competenza scientifica delle coperture.

c)alla totale trasparenza, attraverso di un aperto sistema di informazione di osservazione del “mercato interno” del settore pubblico.

-Istituzione della valutazione del rendimento di lavoro della pubblica amministrazione.

-Già è pronto il Centro di Servizio per il Cittadini digitale “Ermes” che potrà offrire on line circa 20 certificati e in due tre giorni all’indirizzo elettronico di ogni cittadino circa 150 certificati.

-Potenziamento del Centro Nazionale della Pubblica Amministrazione come consigliere principale dello stato.

Dopo due anni di inattività abbiamo convocato di nuovo il bando per assumere impiegati nel Centro.

Specialmente per quanto riguarda la politica digitale della pubblica amministrazione:

-Creiamo una nuova e sola Autorità di Pubblica Amministrazione, ai livelli più alti del governo, per quello che riguarda la politica digitale e l’e-government.

-Controlliamo tutti gli appalti in modo uniforme ed digitale.

-Garantiamo la funzionalità delle liste digitali della pubblica amministrazione.

-Completiamo e allarghiamo l’apertura dei dati della pubblica amministrazione.

-Rafforziamo, semplifichiamo e allarghiamo la Trasparenza.

Gli interventi che riguardano la lotta contro l’evasione fiscale e la corruzione sono stati la bandiera di SYRIZA nelle elezioni del 25 di gennaio del 2015 e continuano a rappresentare uno degli elementi principali che differenziano SYRIZA in maniera radicale dal vecchio sistema politico.

In particolare noi promuoviamo:

-L’inasprimento delle sanzioni e la semplificazione delle procedure della loro esecuzione. Le sanzioni devono arrivare fino alla totale confisca dei redditi non dichiarati o delle proprietà non giustificate.

-Un solido e ben attrezzato personale esperto di amministrazione fiscale con mezzi tecnici e programmi operativi.

Su questo fronte abbiamo dato già esempi di scrittura con il controllo incrociato dei dati di conti bancari e le dichiarazioni di reddito, l’acquisizione di software per rilevare le frodi sull’IVA, la preparazione di una legge e di progetto operativo strategici per combattere il contrabbando di carburanti, prodotti di tabacco e alcol.

-Procediamo con collaborazioni internazionali sia per il trasferimento e l’adozione di buone pratiche sia per avere informazioni per l’acquisto di beni all’estero.

Il nostro governo intende presentare una richiesta ai paesi stranieri al fine di sapere i beni acquisiti da greci all’estero durante la crisi.

Inoltre, ci muoviamo in modo volontario a rendere pubblici i depostiti non dichiarati e gli altri dati finanziari per imporre le tasse previste.

Per quello che riguarda la lotta contro la corruzione il governo di SYRIZA si impegna a procedere:

-La definizione di una strategia settoriale contro la corruzione nell’insieme della pubblica amministrazione e specialmente nei suoi settori ad alto rischio, sanità, difesa, appalti pubblici – in materia di appalti, enti locali, lavori pubblici, ecc.

-La revisione completa del sistema delle procedure dei appalti pubblici, con condizioni trasparenti nei lavori pubblici.

-L’adozione di un nuovo quadro giuridico per i soldi delle politica e da dove provengono i soldi dei funzionari dello stato.

Chiudendo questa parte della presentazione del programma non posso che sottolineare e notare il bisogno per la trasformazione democratica dello stato che sarà realizzata attraverso politiche attive per promuovere l’uguaglianza, la difesa delle libertà democratiche e la tutela dei diritti individuali in ogni aspetto del funzionamento dello stato.

Questo grande sforzo deve culminare con la necessaria riforma costituzionale per la quale SYRIZA aprirà un ampio dialogo democratico con tutte le forze sociali e i cittadini.

Amiche e amici,

signore e signori,

Molti dicono volutamente, e per confondere le acque, che in questa battaglia elettorale non c’è un problema reale che riguarda direttamente le nostre vite ma solo la gestione dell’accordo che presentano anche deliberatamente come un testo ermetico.

Non esiste menzogna più grande e maggiore distorsione.

Il 20 settembre si decide se torneremo indietro al periodo oscuro della corruzione, del clientelismo, delle reti di potere e degli intrecci che hanno dominato il paese negli ultimi decenni e che sono cresciuti in modo bestiale durante il periodo del governo di Samaras o se continueremo la lotta, che abbiamo cominciato pochi mesi fa, per l’uscita dalla crisi e dalle politiche di austerità.

Si decide l’orientamento di crescita e la continuità con il tentativo per la ricostruzione economica, amministrativa, sociale del nostro paese oltre e fuori il declino del fallito vecchio sistema politico.

Questo è il grande dilemma di queste elezioni e sono sicuro che i cittadini, il popolo greco, le vive e creative forze di questa annientata ma orgogliosa società sanno già che devono scegliere.

Sceglieranno di guardare il futuro con speranza e aspettativa.

Sceglieranno di mettere definitivamente fine al piano della restaurazione di un potere che ha portato in bancarotta il paese e devastato l’economia.

Sceglieranno di nuovo SYRIZA.

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