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Portogallo, sinistre verso un accordo

Portogallo, la leader del Bloco de Esquerda possibilista su un accordo di governo con socialisti, comunisti e verdi. Ma prima c’è da bocciare il programma delle destre

di Francesco Ruggeri

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Ci sarebbe un accordo tra i partiti della sinistra lusitana – socialisti, Bloco e Pcp – ma sarà pubblico solo il giorno in cui il parlamento portoghese boccerà la presentazione del programma del governo di destra Psd-Cds. «Trovo sia importante che le cose siano fatte a tempo debito – dice a Diario de Noticias – ma ci sarà un accordo». Lo stato dei negoziati, a sinistra, sarebbe a un livello piuttosto avanzato e che la proma intesa è nel respingere il tentativo di formare un governo di centro destra avallato dal presidente della repubblica lusitana. «C’è una responsabilità di essere una alternativa – risponde Martins – e stiamo tutti lavorando per perché accada». «I processi di convergenza sono complessi – ammette – ma stiamo lavorando per quello che consideriamo la migliore alternativa». Insomma, il giorno che il tentativo delle destre guidate da Passos Coelho si arenerà in parlamento sarà anche «il giorno della possibilità di un accordo per un altro governo».

Il principale obiettivo del Bloco è che tutto il reddito – da lavoro e le pensioni – debba essere “scongelato”. L’impegno politico su cui baserebbe la prossima alleanza di governo dovrebbe essere quello di consentire ai pensionati di recuperare nel corso della legislatura il valore delle loro pensioni con un aumento di quelle al minimo, la destra le taglierebbe e i socialisti, da soli, si limiterebbero a congelarle senza continuare a tagliarle.

«In Portogallo – spiega Paolo Ferrero, segretario Prc, commentando l’impasse istituzionale di Lisbona – sta avvenendo un golpe voluto dalla Troika, dove la fedeltà alle politiche di austerità valgono di più della libera scelta degli elettori. Perchè i giornali italiani non ne parlano? Cosa ha da dire la “libera informazione?». Il partito conservatore che era al governo, infatti, ha ottenuto il 36,8% dei voti restando il primo partito (e infatti la stampa liberista titolò esaltata dalla performance), ma ha subito un calo vistoso (ben il 13%) perdendo la maggioranza in Parlamento. Ha tentato, finora senza successo, di formare una “grande coalizione” con i socialisti. Le forze di sinistra insieme hanno la maggioranza assoluta dei voti e dei seggi: socialisti (32,4%), Bloco de esquerda (10,2) e comunisti e verdi (8,3). In questa situazione chiarissima il presidente Anibal Cavaco Silva, conservatore, si è rifiutato di dare l’incarico di formare il governo al leader socialista perché: “In 40 anni di democrazia, nessun governo in Portogallo ha mai dovuto dipendere dall’appoggio di forze anti-europee”. Per Ferrero: «Quello a cui stiamo assistendo in Portogallo è nei fatti un golpe voluto dalla troika, con un comportamento del Presidente della Repubblica peggiore di quello di Napolitano quando non diede l’incarico a Bersani dopo le ultime elezioni. Chiediamo ai mezzi di comunicazione italian di dare conto di questa incredibile situazione che va avanti da giorni, evitando di continuare a nascondere questo vergognoso colpo di stato».

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