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Forenza: «La vita è fuori dal Brancaccio, il politicismo è lì dentro»

L’eurodeputata boccia il percorso del Brancaccio e il “cadornismo” dei gruppi dirigenti della sinistra dopo la svolta di Falcone e Montanari che esclude Rifondazione

di Eleonora Forenza*

Eleonora Forenza a Mosca in occasione dei centanni dalla Rivoluzione russa
Eleonora Forenza a Mosca in occasione dei centanni dalla Rivoluzione russa

Sin dall’inizio una assemblea chiusa, due autoproclamati garanti, ‘lista unica’ come obiettivo salvifico, ignorando differenze abissali sulla politica europea e italiana, del passato remoto, prossimo e di prospettiva. Non sono mai stata zitta sul #Brancaccio: il mio obiettivo non è una lista unica a sinistra del Pd, ma una proposta politica alternativa a Pd e socialisti europei.

Nonostante queste ‘perplessità’, ‘fedele alla linea’, ho partecipato come tant@ alla assemblea territoriale della mia città, dicendo la mia. Poi per carità, quando c’è partecipazione di compagne e compagni è sempre una cosa positiva, un momento utile per ascoltare e parlare.

Nel frattempo, la maggioranza del partito approvava (noi abbiamo presentato un testo alternativo) un documento la cui sintesi è acceleriamo col Brancaccio, trascinando il partito ancora una volta nel mitico percorso partecipato per una lista unitaria.

Ora leggo che i garanti hanno concordato un documento con Sinistra Italiana, Mdp, Civati. Hanno tenuto fuori dalla porta (ma se bussano forse possono rientrare) Prc e Altra Europa, che oggettivamente hanno partecipato al percorso sin dall’inizio.

Ora Anna Falcone e Tomaso Montanari ci ricorderanno che non sono professionisti della politica (come se fosse un titolo di merito) e che sono garanti del percorso per una lista unica. Garanti? Fare 100 assemblee e decidere in un’altra stanza? Escludere due forze politiche e invitarle a migliorare il testo? Garante per garante, aridatece Guido Viale.

Io al posto loro mi vergognerei.

Ma c’è una cosa che decisamente mi fa più male. Oggi scrivevo del cadornismo politico dei gruppi dirigenti della sinistra. Ecco, come può la segreteria del mio partito averci trascinato per mesi in una cosa così per l’ennesima volta? Aver negato ciò che era evidente, che SI e Mdp stavano usando il Brancaccio per un’operazione di altro segno?

Ancora mi risuonano nelle orecchie le parole ‘Tomaso è d’accordo con noi su tutto’.

Io spero abbiano un sussulto di dignità e salutino affettuosamente i garanti (dell’accordo tra SI-Mdp-Possibile).

Oppure… che il partito non resisterà ancora molto al #cadornismo dei gruppi dirigenti.

In ogni caso ci vediamo il 18. Mi iscrivo fin d’ora a parlare, se i garanti mi faranno questa gentile concessione.

*Eleonora Forenza è eurodeputata del Prc/Altra Europa

2 COMMENTI

  1. Caro Direttore, condividiamo l’opinione di Forenza sul Brancaccio. Sul nostro sitoweb trova due pezzi del nostro segretario Santoro. Il primo dal titolo “la costruzione della sinistra non passa dal brancaccio”. Il secondo sull’importanza del forum di Marsiglia organizzato dal Partito della Sinistra Europea, da considerarsi come percorso alternativo al Brancaccio.
    Cordialmente.

  2. La cosa mi pare ridicola ,se non fosse drammatica: un partito si nasconde per mesi dietro a 2 “intellettuali” autoproclamatisi garanti di non si è capito cosa,come avevo previsto al dunque gli intellettuali si accordano ed il partito resta nel dilemma di accordarsi sparendo di fatto o rompere senza aver costruito nulla per mesi!
    Stupefacente, ma dato i precedenti prevedibile e previsto.
    Il segretario Acerbo mi ha scritto su FB che i contenuti del documento della Direzione del 28/10 sono imprescindibili, bene se la coerenza non è una parola vuota il PRC deve rompere e fare la sua lista, il problema è che in passato la coerenza non c’è stata. Aspetto di vedere come finisce quest’altra opera buffa

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