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Ah, il maggio ’68! Piace ancora a sette francesi su dieci

Maggio ’68: per il 70% ebbe un impatto positivo e per il 43% dei francesi potrebbe ripetersi di nuovo. Un sondaggio di Liberation

di Checchino Antonini

Maggio 68, il 70% dei francesi giudica positivamente l’eredità e l’impatto sulla società delle agitazioni operaie e studentesche nei giorni in cui il movimento sociale prova a superare il succedersi degli scontri di categoria per aggregarsi, «pour faire boule de neige», come una valanga diremmo in Italia. Il quotidiano francese Liberation ha commissionato un sondaggio a ridosso dell’anniversario. Un’indagine condotta online il 16 e il 17 aprile 2018 su un campione rappresentativo di 1.000 persone. Ma, proprio mentre la Francia è sconvolta dall’attacco frontale di Macron ai diritti di lavoratori, studenti e migranti, solo il 43% dei francesi pensa che un movimento simile potrebbe emergere ora. Eppure gli cheminots, i ferrovieri, hanno proclamato 36 giornate di sciopero tra il 3 aprile e il 29 giugno, le falcoltà sono in agitazione, il corteo del primo maggio è stato agitato da scontri e tensioni. Il 3 scenderanno ancora in piazza i ferrovieri e il 5 tutta la sinistra da Melenchon in poi. La cassa di resistenza, la cagnotte, per i ferrovieri ha raggiunto 25mila donatori e sfiora il milione di euro

E’ vero, la maggior parte dei francesi non ha esperienza diretta di quegli eventi ma sul ’68 si sono sempre misurate le passioni politiche dei francesi. Sarkozy, nel 2007, aveva chiamato gli elettori a liquidare, una volta per tutte, quell’eredità. In parallello, l’ossessione per il sessantotto faceva venire l’orticaria ancora a galantuomini come Fini, Sacconi, Berlusconi, in nome dell’autorità. Peccato che, contemporaneamente Prodi e company dissipavano la fiducia concessa loro da pezzi del movimento no global.

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Anche oggi, secondo il sondaggio, una parte della destra più tradizionale, alla Wauquiez (l’erede di Sarkozy), continua a credere che il ’68 fu una “perdita di valori, moralità”. Ma è solo l’11% degli intervistati. Gli ultimi movimenti sociali, invece, non mancano, di ricordare quel maggio negli slogan. Più in generale, 7 su 10 ritengono che il ’68 abbia avuto un impatto positivo sulla società e, come si può vedere dalle tabelle di Liberation, si tratta di un giudizio trasversale. L’88% tra chi vota a sinistra, ma anche il 77% di centro e addirittura il 59% a destra o il 68% di coloro che votano FN.  Se il 61% dei francesi associa quel maggio alla convergenza tra lotte studentesce e scioperi di lavoratori, nel bilancio del 68, c’è innanzitutto la conquista di nuovi diritti sociali (43%), il “movimento popolare” (41%), molto più avanti della questione dei valori o dell’evoluzione delle relazioni tra individui (20%).

Cinquant’anni dopo il 38% della popolazione afferma di sentirsi vicino ai manifestanti dell’epoca, anche se per il 47% fu un movimento piuttosto violento. Il 51% dei francesi crede che gli eventi di maggio e le loro richieste di emancipazione collettiva, più che un ricordo, siano ancora rilevanti. Ma se il 43% degli intervistati ritiene che tali eventi potrebbero accadere nei prossimi anni in Francia, è vero anche che si tratta soprattutto di under 50, in particolare piccoli professionisti e lavoratori dipendenti.

 

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