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Non lasciare il sociale a Salvini, non delegare l’antifascismo al Pd

L’assemblea nazionale dell’opposizione di sinistra lancia tre campagne, un coordinamento e una mobilitazione a gennaio

Non lasciare il sociale a Salvini, anche perché non gliene fotte niente, non delegare l’antifascismo al Pd (perché non intende nemmeno cancellare le schifezze dei decreti Salvini), non sperare che il M5s la smetta di cedere su tutte le istanze ambientaliste e benicomuniste che ha finto di sostenere per scippare fette di voto utile a un elettorato di sinistra radicale inebetito dalla partecipazione dei rispettivi partiti al Prodi bis. E perché non fare come in Francia dove da giorni prosegue lo sciopero generale contro “la legge Fornero di Macron”?

E’ lunga la lista delle adesioni, collettive e individuali all’”Assemblea unitaria delle sinistre d’opposizione”, un appuntamento lanciato da Partito Comunista dei Lavoratori, PCI – Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista che ha gremito all’inverosimile, sabato 7 dicembre, un teatro del centro di Roma. Tra le adesioni quella del coordinamento nazionale di Potere al Popolo, del Partito della Rifondazione comunista, e numerosi collettivi politici e organizzazioni delle sinistre comuniste, socialiste, anticapitaliste, libertarie.

L’esito dell’assemblea è sintetizzabile in tre campagne unitarie e un coordinamento nazionale dell’unità d’azione aperto a tutte le organizzazioni disponibili a impegnarsi sul terreno della comune opposizione di classe. La prima campagna è sulla riduzione generale dell’orario di lavoro a parità di paga, la seconda per vere nazionalizzazioni, a partire dalle aziende che licenziano, delocalizzano, inquinano e la terza è per cancellazione dei decreti sicurezza, degli accordi infami con la Libia, per la rottura con la Nato e il ritiro delle truppe italiane da tutte le missioni militari. Temi su cui si terrà una mobilitazione nazionale verosimilmente il 25 gennaio dopo un ciclo di iniziative territoriali.

Si è trattato di un evento che vuole dare continuità alle mobilitazioni sociali e sindacali, ecologiste e femministe che hanno punteggiato il mese di novembre, contro la guerra in Rojava, contro la repressione e il razzismo, contro la violenza sulle donne e per la giustizia climatica. L’obiettivo dei promotori è quello di rendere visibile un’opposizione di classe al governo Conte bis denunciando gli elementi di continuità con l’esecutivo di cui ha preso il posto e provando a collegare tutto ciò che padroni e governo vogliono dividere, a partire dalle lotte di resistenza a difesa del lavoro (ex Ilva, Whirlpool…), per produrre l’unità d’azione necessaria a riaprire uno spazio per il conflitto sociale contro un governo espressione dei poteri forti, italiani ed europei, col sostegno del Vaticano e dell’elite finanziaria.

Eliana Como, della minoranza combattiva della Cgil, Riconquistiamo tutto

All’interno dell’esecutivo, si può leggere nell’appello che ha convocato l’assemblea, il ruolo del M5s, partito di maggioranza relativa, si configura sempre più come quello di utile comprimario, pronto a cedere su tutto, sul Mes come sulla ripubblicizzazione dell’acqua, mentre il Pd è il riferimento organico di quei poteri che pure non avevano fatto mancare aperture di credito consistenti al governo Lega-M5s. La legge di stabilità è, secondo i promotori, un manifesto liberista: riduzione del cuneo fiscale senza che i padroni paghino un euro, e dunque a carico dei lavoratori; ripristino e allargamento delle agevolazioni fiscali a vantaggio dei profitti; rispetto ossequioso del Patto di stabilità concordato con la UE. Nel mentre resta intatto tutto il lavoro sporco dei governi precedenti: Jobs Act, Legge Fornero, decreti sicurezza contro i migranti e le lotte dei lavoratori, accordi con la Libia, autonomia differenziata.

Eleonora Forenza, già eurodeputata, ora leader della minoranza del Prc


Così l’appello richiamando il bisogno urgente di un’opposizione di massa al governo, dal versante di lavoratrici e lavoratori, senza equivoci: «Se la soddisfazione per la caduta del governo M5S-Lega, un governo reazionario e liberticida, è ben comprensibile, non c’è davvero alcuna ragione per esultare a sinistra, o addirittura di partecipare alle sorti di questo governo padronale. Ma paradosso ancora più tragico è che il governo si regge sul sostegno diretto delle direzioni sindacali. Ciò che regala alle destre peggiori, Salvini e Meloni, un ampio spazio di demagogia reazionaria presso gli strati popolari in funzione della propria rivincita. Come sempre, il “meno peggio” spiana la strada al peggio. Lo stesso risultato delle elezioni regionali in Umbria conferma questa verità».

Chiara Carratù, della direzione nazionale di Sinistra Anticapitalista

Ecco la registrazione video dell’assemblea.
Sono intervenuti: Franco Turigliatto (leader di Sinistra Anticapitalista), Marco Ferrando (portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori), Cristina Tuteri (dipendente di Unicredit), Antonio Donnarumma (dipendente di Whirlpool), Carla Corsetti (avvocato, segretario nazionale di Democrazia Atea), Alessio Arena (segretario centrale di Fronte Popolare), Eliana Como (leader
della minoranza, Confederazione Generale Italiana del Lavoro), Giorgio Cremaschi (portavoce nazionale di Potere al Popolo), Franco Bartolomei (coordinatore nazionale di Risorgimento Socialista), Maurizio Acerbo (segretario nazionale, Partito della Rifondazione Comunista), Rosario Zanni (rappresentante di Sì Cobas), Renata Puleo (rappresentante dell’Assemblea Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia Differenziata), Nicolò Monti (segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana), Eleonora Forenza, Francesco Gori (giornalista del settimanale La Città Futura), Chiara Carratù (rappresentante di Sinistra Anticapitalista), Fabiola D’Alessio (rappresentante del Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo), Luigi Sorge (operaio alla Fiat di Cassino), Andrea Cammilli (rappresentante del Partito Marxista Leninista Italiano), Giuseppe Lipari (rappresentante del Partito del Sud), Valeria Di Caro (rappresentante di Resistenze Internazionali), Mauro Alboresi (segretario generale del Partito Comunista Italiano).
La registrazione video dell’assemblea ha una durata di 3 ore e 48 minuti.
Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.

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