Due arresti e trentaquattro indagati in seguito a una maxi operazione contro la pedofilia online condotta dalla polizia postale italiana e da quella tedesca.
di Giorgia Pietropaoli
I bambini dovrebbero avere diritto a un’infanzia spensierata e alla loro innocenza, quell’innocenza che permette loro di riporre fiducia negli adulti. E ancora una volta gli adulti decidono di calpestare quella stessa innocenza con atti che distruggono l’essenza stessa di un bambino. Ecco cosa accade quando vengono girati e diffusi sul web video porno che mostrano bambini protagonisti di soprusi sessuali. È assurdo anche solo scoprire che ci sono persone capaci di pensare di fare una cosa simile.
Ogni tanto, per fortuna, capita di stanare questi orrendi individui. È successo oggi, venerdì primo agosto, quando due persone sono state arrestate e decine di altre sono state indagate in un’operazione contro la pedofilia on-line eseguita, congiuntamente, dalla polizia postale italiana e da quella tedesca. La Procura di Catania ha disposto perquisizioni domiciliari in diverse città d’Italia, a carico di trentaquattro soggetti accusati di avere scaricato e diffuso su internet video di pornografia minorile, con abusi sessuali e anche torture su bambini di pochi anni.
Le indagini dell’operazione, che la polizia ha chiamato eDonkey2000 (dal nome del programma peer-to-peer utilizzato per caricare il materiale sul web), si sono svolte a Milano, dove è stato fermato un uomo di sessantatré anni, e a Bologna, dove è stato arrestato un uomo di quarantatré anni originario di Imola, entrambi in possesso di materiale pedopornografico che mostrava bambini molto piccoli in situazioni e atteggiamenti particolarmente scabrosi.
Le perquisizioni sono state effettuate a Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Cuneo, Firenze, Ferrara, Livorno, Milano, Messina, Napoli, Novara, Pesaro, Pisa, Ragusa, Roma, Savona, Siena, Siracusa, Torino e Verona. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati, oltre a materiale pedopornografico, anche computer, hard disk, pen-drive e supporti ottici. I video diffusi su internet mostravano abusi sessuali nei confronti di bambini spesso di pochi anni, che venivano anche sottoposti a “torture con pratiche sessuali di sconcertante sadismo”.
La polizia tedesca, con la quale da anni la polizia postale ha una stretta collaborazione, ha condiviso con le autorità italiane i dati che hanno permesso di identificare gli indagati. Le indagini sono state coordinate dal Centro nazionale di contrasto della pedopornografia on line (Cncpo) di Roma.
Ci saranno approfondimenti investigativi atti a confermare la responsabilità degli indagati e verrà analizzato il materiale sequestrato nel tentativo di identificare i minori, vittime degli abusi e delle violenze.
Ci vorrà fegato per guardare questo scempio compiuto nei confronti di bambini che avrebbero dovuto essere soltanto protetti, amati. Se questi sono uomini, quali saranno le bestie?