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Qui. E ora. Da venticinque anni. Ecco chi sono i No Tav

Bergamo, Acad presenta Qui, documentario sulla vita di dieci attivisti No Tav. Un sindaco, un attivista, un’infermiera, un coltivatore di castagne, una signora che gestisce un agriturismo, un informatico con la passione per la fotografia

di Ercole Olmi

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Un sindaco, un attivista di Radio Black Out, un’infermiera, un consigliere comunale e coltivatore di castagne, una signora che gestisce un agriturismo, un informatico con la passione per la fotografia… dieci cittadini qualsiasi, che hanno scelto di lottare, ogni giorno, QUI.

Chi sono coloro che da 25 anni si oppongono al progetto Tav Torino-Lione?

«Racconto in soggettiva di dieci attivisti del movimento No Tav che da 25 anni in Val di Susa si oppone con tenacia al progetto della Torino-Lione: cittadini qualsiasi che hanno scelto di lottare, ogni giorno. Dieci ritratti che raccontano la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato questa gente al loro destino, lasciandola sola a vedersela con la polizia antisommossa. QUI, in Valle di Susa, il blackout democratico tra Stato e cittadino è esploso prima che altrove. E in modo devastante. QUI si lotta innanzitutto per restare cittadini».

QUI è il documentario diretto da Daniele Gaglianone che verrà presentato stasera a Bergamo dallo stesso regista in una serata promossa da Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa. Ci saranno anche Guido Fissore, consigliere comunale di Villar Focchiardo, attivista No Tav e coprotagonista del documentario, Eugenio Losco, Legal Team No Tav, attivisti No Tav e di Acad, e Checchino Antonini, animatore di Popoff Quotidiano e attivista a sua volta di Acad.

QUI è il racconto in soggettiva di 10 uomini e donne che da 25 anni si oppongono al progetto Tav: chi sono, qual’ è il pensiero che guida la loro tenace ribellione. Dieci ritratti, fatti di parole e silenzi, che raccontano la stessa amara scoperta: il tradimento della politica nazionale, accusata di aver abbandonato i cittadini al loro destino, lasciandoli soli a vedersela con la polizia antisommossa.

QUI, in valle di Susa, il blackout democratico tra Stato e cittadino è esploso prima che altrove, e in modo devastante. Così, persone diversissime tra loro si sono ritrovate dalla stessa parte ad abitare la medesima lotta, interrogandosi sul futuro e cercando risposte. Comunque la si pensi sull’alta velocità, quelle voci rivelano che chiunque di noi potrebbe trovarsi al loro posto, di fronte a scelte difficili. La valle di Susa non è più una periferia dell’Occidente, ma un crocevia d’Europa: in un continente dove si rischia giorno per giorno di ridiventare sudditi, nella valle che collega Torino alla Francia si lotta innanzitutto per restare cittadini.

 

VENERDI’ 10 APRILE ORE 20.30 PRESSO L’AUDITORIUM DI PIAZZA DELLA LIBERTA’ A BERGAMO. INGRESSO LIBERO. Iniziativa organizzata da Acad [Associazione Contro gli Abusi in Divisa Onlus] in collaborazione con Csa Pacì Paciana, Kascina Autogestita Popolare, Lab 80 film

 

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