12.1 C
Rome
giovedì 25 Aprile 2024
12.1 C
Rome
giovedì 25 Aprile 2024
Homequotidiano movimentoLa lotta di classe populista ha salvato la Costituzione antifascista

La lotta di classe populista ha salvato la Costituzione antifascista

Ha votato Sì chi è più ricco e ha votato No chi è sempre più povero. Si chiama lotta di classe e, per un raro momento i poveri hanno vinto

di Giorgio Cremaschi

15390912_1612979122345033_4910376503265231137_n

Dilagano le analisi sul referendum, in particolare in rapporto alle differenti collocazioni politiche degli elettori, ma a me il dato che pare più evidente è la ripartizione sociale del voto. Più sale il reddito più crescono i SI, più cala più vince il NO. Questo è il solo dato costante in ogni parte del paese. E la vittoria schiacciante del NO dimostra che per una volta la maggioranza più povera o impoverita del paese non si è fatta irretire dal potere e dagli interessi economici che il potere tutela. 
Sono decenni che questo potere fa lotta di classe dall’alto, cioè colpisce e riduce i diritti e l’eguaglianza sociale nel nome del mercato e della competitività. E spesso, grazie alla egemonia culturale e al potere mediatico, questo stesso potere riesce a convincere i poveri che sia loro interesse cambiare, cioè favorire i ricchi. 
Questa volta in Italia, come in altri paesi negli ultimi tempi, questo gioco non è riuscito e i poveri hanno per un raro momento vinto un round della lotta di classe.
Ciò che la stampa benpensante chiama scandalizzata “populismo” è prima di tutto questo: la rottura politica che matura tra i poveri e tra gli esclusi dall’arricchimento della globalizzazione, che sono sempre più numerosi. Che a differenza del passato questi segnali di rivolta sociale non trovino rispondenza nella sinistra ufficiale, è solo il segnale della modifica genetica di quest’ultima. Che dopo decenni di adeguamento al riformismo liberista è diventata l’espressione dei ceti vincenti nella selezione sociale globale. Oggi il tipico elettore di centrosinistra è il professionista medio borghese che vive nel centro e nelle colline delle grandi città. Che è progressista nei diritti civili e reazionario su quelli sociali, che ama l’Europa, i mercati, la vita luminosa dei nuovi centri cittadini e che pensa che il suo successo sia esclusivamente dovuto al merito. Questo nuovo borghese medio sta a metà tra i grandi ricchi che decidono tutto e coloro che aspirano a raggiungere la sua posizione. Tutti costoro assieme costituiscono il blocco sociale che ha dominato questi trenta anni di globalizzazione , schiacciando e frantumando la massa dei poveri e degli impoveriti, dagli operai, ai disoccupati, ai piccoli imprenditori strangolati dalle banche. Ora però, a causa del perdurare della crisi, questo dominio comincia a incrinarsi e anche il controllo completo che il blocco sociale borghese esercita sui mass media e sulla produzione culturale, anche questo non basta più. I poveri cominciano a ribellersi, tornano in campo come popolo e, a differenza che nel passato, non trovano più sulla loro strada quella che è diventata gran parte della sinistra. Che perde così la propria funzione storica e per questo sempre di più anche il proprio peso elettorale. Così il campo della moderna lotta di classe, della ribellione dei poveri alla sopraffazione sociale, viene occupato da altre forze, a volte esplicitamente di destra, altre semplicemente populiste. Ma è la sinistra che si è ritirata nelle sfilate di moda di via Montenapoleone. Lasciamo questa sinistra al suo destino e proviamo a organizzare e rappresentare la lotta di classe dei poveri così come oggi ricomincia ad esprimersi e a manifestarsi. Lotta di classe populista che in Italia ha salvato la Costituzione nata dalla Resistenza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento, prego!
Inserisci il tuo nome qui, prego

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ultimi articoli

Verso il 25 aprile – Visita al “Sotterraneo dei tormenti”

Visita alla Casa dello studente di Genova occupata nel 43 dalla Gestapo e divenuta luogo di tortura per partigiani e resistenti.  Anche que...

Rappresaglie e nakba: Netanyahu passa all’incasso

Dagli Usa il veto alla Palestina all’Onu e nuovi aiuti militari a Israele. La soluzione finale nella Striscia è ormai prossima

Scurati, ecco il monologo censurato da Tele Meloni

Il testo integrale del monologo sul 25 aprile che lo scrittore avrebbe dovuto portare a “Che sarà” e censurato dalla Rai [Antonio Scurati]

Alloisio, Flaco Biondini e le partigiane

Il cantautore genovese e in chitarrista storico di Guccini in scena con "Signora Libertà". Con loro il sassofonista Antonio Marangolo

Un’autobiografia danzante

Genova, Chotto Deshm del coreografo Akram Khan chiuderà la decima edizione di Resistere e creare