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La Tav spacca la Cgil

«La Tav va fatta» dice Colla, candidato a succedere a Camusso. «Inutile e dannosa, ha militarizzato un territorio, sottraendolo a chi lo ama», ribatte l’opposizione in Cgil

«Sostenere il blocco di una grande arteria ferroviaria come la Tav significa rinunciare per sempre allo sviluppo commerciale e turistico per l’Italia in questo importante progetto infrastrutturale. La Tav come la Tap, come il Terzo valico come le grandi arterie già progettate di collegamento con il sistema portuale sono indispensabili». Vincenzo Colla, segretario confederale della Cgil, “ci mette il carico” – come si usa dire – sottolineando che questo «significa progettare lo sviluppo e l’occupazione per il futuro ed assicurare il diritto costituzionale e sociale alla mobilità». Dunque, aggiunge Colla, «ribadiamo la nostra disponibilità ad un confronto di merito finalizzato a dimostrare efficacia e validità delle opere infrastrutturali». E’ la solita vecchia storia del ricatto sviluppo/ambiente, insostenibile trent’anni fa per l’Acna di Cengio o per l’Ilva. Improponibile in Valle o nei territori minacciati dalle cosiddette grandi opere.

La sortita di Colla è tanto più sonora in quanto è uno dei due candidati alla successione di Susanna Camusso alla guida del più grande sindacato d’Europa. L’altro è Landini ma non sembra ansioso di dichiarare sullo scempio del Tav né sulla gravità di dichiarazioni come quella del suo antagonista. «Per me, invece, la Tav è un’opera inutile e dannosa, che ha militarizzato un territorio, sottraendolo a chi lo ama. Lo sviluppo turistico e economico del paese passa da ben altre strade: nazionalizzazioni, investimenti, lotta alle mafie – ribatte Eliana Como, portavoce dell’Area Il Sindacato è un’Altra Cosa, firmataria del documento di opposizione a quello sostenuto da entrambi i protagonisti della corsa alla successione di Camusso – solo che, a differenza di Colla, io non sono candidata a diventare segretaria della Cgil. Mi chiedo cosa pensa della Tav l’altro candidato alla segreteria, quello della coalizione sociale, tanto per capirci…».

Intanto in Valle è ancora il movimento, il più longevo della storia recente, a conquistare la scena lanciando messaggi precisi anche a un governo dentro il quale una delle due anime ha sempre spergiurato di essere contro il Tav e, per questo, ha fatto il pieno di voti proprio nelle terre attorno ai cantieri. «Perchè sono le nostre esistenze a essere messe a repentaglio, le nostre case, le nostre fedine penali. Sono i nostri nonni e noi stessi a vedersi crollare la montagna addosso quando piove o a dover scappare quando c’è un incendio perchè non ci sono i soldi per i soccorsi e sopratutto per la prevenzione», hanno mandato a dire i No Tav valsusini al ministro grillino Toninelli che prometteva di migliorare l’alta velocità.

E’ arrivato a circa 150 metri dal cantiere della Torino-Lione il corteo No Tav che ieri pomeriggio è sfilato sotto la pioggia per la Val Clarea fino a Chiomonte. I partecipanti, oltre un migliaio, hanno abbattuto una recinzione messa lungo il sentiero e si sono fermanti al ‘campo delle bandiere’, davanti al cordone della polizia. «Un risultato straordinario – si legge sulla pagina Facebook degli organizzatori del corteo – Siamo riusciti a proseguire lungo il sentiero e ad avvicinarci al cantiere come non succedeva da tempo». Questo il comunicato finale pubblicato da NoTavInfo da cui abbiamo preso le foto.

Quella di oggi è stata una grande giornata No Tav!

Una giornata di gioia ma anche di determinazione, di quelle giornate che rimangono impresse e siamo contenti che questa volta lo saranno non solo nei nostri cuori, ma anche in quelli di tanti amici No Tav venuti da tutta Italia per partecipare al Festival Alta Felicità.

La gita al cantiere per la prima volta in 3 anni ha spinto l’organizzazione ad interrompere le attività del Festival per un’iniziativa di mobilitazione, alla luce della volontà del movimento di ribadire una volta in più, casomai ce ne fosse bisogno, che questa lotta dopo quasi 3 decenni è ancora forte e determinata.

La gita ha visto la partecipazione di oltre 5000 persone che subito dopo pranzo, nonostante il divieto di transito della prefettura nella zona attorno al cantiere, si sono mosse dall’area del Festival in direzione Clarea.

Tra forti piogge e repentine schiarite, diversi chilometri sono stati macinati senza mai perdere l’entusiasmo ed arrivati davanti i jersey posti dalla Questura torinese per impedire l’avvicinamento al cantiere, sono stati i più “anziani” della valle a tagliare col flessibile le recinzioni metalliche.

Questo gesto ha dato il via ad una vera e propria operazione di smontaggio che in pochi minuti ha permesso al grosso corteo di avanzare lungo il sentiero, fino a raggiungere la prossimità delle reti del cantiere difese da carabinieri in assetto antisommossa e la questura torinese.

La loro offensiva presenza non ha fatto desistere i No Tav che per diverso tempo hanno intonato cori e slogan per poi rientrare al Festival che nel frattempo era pronto a riprendere la sua programmazione musicale.

Crediamo che ci si possa per ora salutare lasciandoci con alcune considerazioni molto importanti, la prima delle quali è  che questa giornata e tutte le altre del festival che stanno vedendo la partecipazione di decine di migliaia di persone, sono la dimostrazione lampante della forza e della salute del movimento che continua a sfidare con coraggio tutti coloro che provano ad intralciarne il cammino.

La seconda, ma non per importanza, che non deleghiamo a nessuno la nostra lotta, che si tratti di governi o di politici di passaggio, poiché noi c’eravamo 25 anni fa, ci siamo oggi e ci saremo sempre!

La terza, e su questa ci teniamo non ci siano dubbi, è che non ci facciamo abbagliare da chiacchiere e mezze promesse, per noi contano soli i fatti ed oggi quello che vogliamo è lo stop immediato dei lavori , la smilitarizzazione della nostra valle e il licenziamento in tronco della cricca Foietta e Virano. Tutto il resto è niente!

Ringraziando ancora tutti coloro che oggi ci hanno accompagnato in questa splendida giornata, vi diamo appuntamento in autunno in valle per una grande mobilitazione che sappia trasformare alcuni dei nostri buoni propositi in realtà.

Avanti No Tav!

 

 

1 COMMENTO

  1. grandi opere grandi mangiate da poarte dei politici e amici degli amici, proposte dal cavdihardcore da castelli………il traffico odierno non è quello di trenta anni orsono….non bisogna cedere di un millimetro,,,,,,no Tav

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