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Homequotidiano movimentoNo Tav: «Di che colore è il partito del cemento?»

No Tav: «Di che colore è il partito del cemento?»

Il movimento: «Il TAV si annuncia già da ora come il principale terreno di scontro e di resistenza, anche contro l’avanzata di Salvini»

Sarà sulla Tav che andranno a infrangersi le buone intenzioni del voto “da sinistra” al Pd: la Santa alleanza per le devastanti, inutili, costose grandi opere è pronta a mettersi in moto con Salvini, Zingaretti e Landini che saranno protagonisti di una commedia grottesca il cui esito sarà quello di lacerare i pentastellati, impallinare il governo e fare i conti con il movimento più longevo di un Paese senza una sinistra capace di efficacia. «Le elezioni non ci hanno mai spaventato in tutti questi anni e nemmeno questa volta, nonostante alcuni titoli di giornale e dichiarazioni di politici che ci tengono in maniera particolare a legare il voto con la forza del movimento notav», si legge sul sito del movimento in risposta soprattutto alle bordate di Salvini e ai risultati non entusiasmanti delle elezioni comunali a Susa e Chiomonte. «Il nostro movimento, e la nostra Valle si dimostrano ancora una volta popolari, in quanto composti in maniera trasversale dal “popolo” e attenti alle dinamiche che più ci riguardano da vicino. Il voto alle Europee è in linea con il voto nazionale, né più né meno, dove Salvini acquisisce consensi sulla praticità delle sue dichiarazioni, sulla pancia di chi vede nell’Europa un problema e non un’opportunità. Ma soprattutto questo avviene perché le alternative sono deboli e già provate».

I no Tav si chiedono se le europee sono un voto «legato alla realizzazione o meno del Tav Torino Lione?», rispondendo: «Assolutamente no!». «Lo abbiamo capito in tutti questi anni in cui di elezioni ne abbiamo viste tante e nessuna si è mai rivelata un consenso o un diniego esplicito alla nostra vicenda. Diverso è per i partiti che si sono esposti e se dobbiamo vedere realmente chi ha fatto del Tav il suo punto principale, allora dobbiamo leggere nella batosta di Chiamparino un dato positivo, che non ha creato quella breccia che il Pd e il centro sinistra “madamino” volevano aprire, anzi.

Stesso discorso per i vari residui come Gioachino e simili, tanto rumore per nulla. E’ il trend nazionale che ha portato a questi risultati così come tutti i danni fatti in questi anni dal PD e simili. Del resto non ci stupiscono le dichiarazioni di personaggi come Ferrentino ed Esposito, che sono più contenti del voto alla Lega in ottica si tav che tristi per la batosta presa, segnale chiaro di come il partito del cemento non abbia colori.

Altro discorso è quello del Movimento 5 stelle, che evidentemente ha pagato la mancanza di decisione e di risultati rispetto alle aspettative create, sul Tav come su tutto il resto. E su questo tema, il voto in Valle rispecchia la completa indipendenza del movimento, che non firma cambiali in bianco con nessuno.

Le elezioni amministrative invece sono una cartina di tornasole della vita politica in Valle, contaminata dal movimento senza dubbio. E qui i dati sono ben diversi visto che le amministrazioni notav si sono praticamente riconfermate, con l’aggiunta di una vittoria significativa a Bussoleno e Giaglione e la perdita, purtroppo, invece di Susa. Una politica chiara sul territorio che premia chi si batte contro il Tav per salvaguardare la nostra Valle e soprattutto per collaborare insieme per un futuro diverso, sostenibile e innovativo, che guardi al benessere di tutti e non agli interessi di pochi.

Negli scorsi mesi abbiamo sorriso parecchio nel leggere chi accusava il movimento notav di essere diventato filogovernativo. Noi che di governi ne abbiamo visti passare tanti eravamo certi che i nodi sarebbero tutti venuti al pettine. A giudicare dalla dichiarazioni post voto, il TAV si annuncia già da ora come il principale terreno di scontro e di resistenza, anche contro l’avanzata di Salvini».

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