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Ventennale del G8, il sindaco sfratta Amnesty dal Ducale

Il sindaco Bucci nega il Palazzo Ducale ai progetti legati al ventennale del G8. La Rete “Genova 20 anni dopo”: avremo altri spazi

Niente Palazzo Ducale per le iniziative di Amnesty legate al ventennale del G8, quei tre giorni in cui – secondo una celebre definizione della Ong – si verificò la più grave sospensione dei diritti costituzionali in Occidente dopo la II guerra mondiale. Così il primo sindaco di centro destra, eletto dal 55% di quella minoranza di genovesi che andarono al ballottaggio nel 2017, si candida a celebrare a modo suo la commemorazione di quella montagna di violenze di ogni tipo agite da centinaia di uomini delle forze dell’ordine sindaco. In questi anni, questo sindaco ha avuto modo di dimostrare la propria disinvoltura – e quella di vari esponenti della sua coalizione dichiaratamente fascisti – rispetto alla memoria antifascista di una città medaglia d’oro della Resistenza di cui si è impossessato solo grazie all’enorme delusione seminata dai suoi predecessori di centrosinistra.

Durante la riunione del 28 Aprile, la rete di organizzazioni e movimenti della società civile che lavora al progetto “GENOVA 20 ANNI DOPO: UN ALTRO MONDO E’ NECESSARIO” ha appreso da Emanuela Massa, coordinatrice dell’iniziativa per Amnesty International, che il 26 Aprile 2021 si è svolto un tavolo telematico tra Comune di Genova, Palazzo Ducale , Teatro Nazionale e Amnesty International Italia, finalizzato ad ottenere il via libera del Comune ad ospitare a Palazzo Ducale, nelle giornate dal 18 al 21 luglio, le iniziative organizzate da Amnesty International e dalla rete per il ventennale del G8 di Genova.

Due le condizioni poste da Bucci per concedere gli spazi e il patrocinio: che gli eventi si tengano dal 21 luglio in avanti, che tra gli organizzatori non compaiano movimenti politici. Condizioni formulate per essere irricevibili.

A Genova, le iniziative per il ventennale cominceranno comunque il 18 Luglio ad opera di molte organizzazioni locali e nazionali, sia in presenza, sia sul web e naturalmente anche il programma del progetto “GENOVA 20 ANNI DOPO: UN ALTRO MONDO E’ NECESSARIO” è articolato nelle giornate 18-21 luglio.

«Quelli sono i giorni in cui i media si occuperanno dell’argomento e ci chiederanno la nostra posizione. Tenere le iniziative nei giorni immediatamente successivi a quelli della ricorrenza significa depotenziarle, cominciare a parlare quando tutto è già stato detto – si legge in un comunicato della rete. Il Sindaco non ha spiegato perché non ci concede gli spazi a partire dal 18 luglio, spazi che sappiamo essere liberi per aver concordato e condiviso il calendario con Palazzo Ducale. La richiesta che tra gli organizzatori non compaiano movimenti politici è molto vaga ed esporrebbe a molti rischi se la si volesse accettare. Inoltre, per loro natura, tutte le realtà che compongono la rete possono essere definite movimenti politici in quanto gruppi di persone che si pongono come obiettivo quello di contribuire alla trasformazione della società secondo i principi e i valori dell’equità, dell’inclusione, della giustizia sociale e climatica, delle pari opportunità e del rispetto della dignità del vivente, in ogni sua forma e manifestazione. Principi e valori straordinariamente espressi e incardinati nella nostra Costituzione cui ci ispiriamo e che, all’articolo 21, ricorda che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”».

Per queste ragioni, la rete che lavora al progetto per il ventennale rinuncia a chiedere al Comune di Genova il patrocinio dell’iniziativa, rinuncia alla sede prestigiosa e simbolica di Palazzo Ducale che negli anni passati è sempre stato il luogo dove hanno trovato ospitalità iniziative e mostre sui fatti del 2001, grazie al patrocinio puntualmente concesso dalle precedenti amministrazioni. «Comunque ringrazia Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura per l’accoglienza e la collaborazione offerta in questi mesi, prende atto del nuovo corso e trasferisce gli eventi programmati in altra sede, che renderà nota non appena saranno formalizzati gli accordi.

La proposta culturale ruota attorno a due temi: quello delle conseguenze politiche, economiche, sociali e culturali dell’aver ritenuto irricevibili le proposte del movimento altermondialista che si è riunito a Genova 20 anni fa, in relazione alle criticità che dobbiamo affrontare oggi: divaricazione della forbice tra ricchi e poveri, compressione dei diritti, riduzione dei servizi sociali, privatizzazioni, crisi ambientale e climatica; e quello della relazione tra uso della forza e delle armi da parte delle forze di Polizia e garanzia dell’ordine pubblico costituzionale, responsabilità delle forze dell’ordine, che svolgono funzioni di ordine pubblico, di garantire una maggiore trasparenza dell’operato adottando codici alfanumerici su divise e caschi e altre misure atte all’identificazione. La rete li declinerà attraverso convegni, seminari, spettacoli teatrali, tavole rotonde, racconti corali e mostre. Il percorso di avvicinamento è già iniziato e prevede iniziative in varie città e proseguirà, dopo le giornate del luglio, intrecciandosi all’agenda politica dei movimenti sociali.

 

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